Anna dei miracoli di Arthur Penn – USA – 1962

5 Gennaio 2019 | Di Ignazio Senatore
Anna dei miracoli di Arthur Penn – USA – 1962
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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La piccola Helen Keller (Patty Duke) è a letto febbricitante ed il medico le diagnostica una semplice influenza. Congedato l’anziano dottore, la madre scopre che la piccola non solo non risponde agli stimoli sonori ma che è anche muta e cieca. Passano gli anni ed Helen é visitata da numerosi medici che non possono che confermare la gravità della sua condizione. La ragazza cresce, intanto, come una piccola selvaggia, incapace di comunicare con il mondo esterno e di adempiere, in maniera autonoma alle più elementari attività. James, il fratello maggiore propone di rinchiuderla in un manicomio e Kathy, la madre, non ancora rassegnata, contatta una scuola di Boston che forma insegnanti in grado di “educare” ragazze affette da questo tipo di handicap. Annie Sullivan (Anne Bancroft) una ragazza molto povera, cresciuta in un manicomio comunale, è l’insegnante inviata per prendersi cura della piccola Helen. Dotata di grande energia e di una straordinaria forza di carattere, Annie lotta dapprima per “correggere” gli atteggiamenti anti-educativi dei genitori.  Contemporaneamente, in nome dell’obbedienza e della disciplina, si batte per piegare le resistenze della ragazza. L’impegno profuso da Annie inizia a dare degli ottimi risultati, al punto che i coniugi Keller ritengono che il programma rieducativo possa considerarsi terminato. Ma Annie li convince che Helen può ancora migliorare e chiede loro di trasferirsi con la piccola, nella dependance di loro proprietà, posta nel giardino della villa. Nelle due settimane di tempo che le sono state concesse, Annie migliorerà ancor più i comportamenti di Helen?

Film “datato” sia per la narrazione proposta che per i metodi, fin troppo rigidi e duri e antieducativi, adottati da Annie. Sin dalle prime scene, s’intuisce, che Helen (così regredita non da non sembrare neppure un’umana) sarà piegata dallo sforzo titanico e dalla tenacia profuse dalla sua instancabile “educatrice”. Non a caso il titolo originale rimanda in maniera ambivalente al “miracolo” compiuto da Annie ma anche (e soprattutto) alle energie che la tenace insegnante profonde nel corso del suo faticoso “lavoro”. Da notare, come in tutto il film, il rigido modello adottato dall’instancabile educatrice non contempli neppure il minimo utilizzo delle risorse familiari. Tratto da un dramma di William Gibson.

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