Caina (Luisa Amatucci) prova un odio feroce per gli immigranti che sbarcano in Italia ed è in rotta con il prete della parrocchia, a suo dire, troppo morbido nei confronti degli “africani” che, giorno dopo giorno, rischiano di trasformare un paese cattolico in uno musulmano. Per vivere, di professione fa la “trovacadaveri” e perlustra la spiaggia dove vive per raccogliere i cadaveri dei migranti trasportati dalla corrente del mare. Ma a “rubarle” i cadaveri sono anche un gruppo di immigrati clandestini, in accordo con la perfida e cinica Ziviello (Isa Daniele). Caina s’imbatte in Nahiri (Helmi Dririd) un tunisino che l’aiuta nel suo lavoro. Ma la tragedia è dietro l’angolo.
Il regista televisivo Stefano Amatucci, all’esordio; compone una coraggiosa favola nera che getta una luce inquietante sul losco traffico di cadaveri degli immigranti. Luisa Amatucci interpreta con intensità il ruolo respingente e disturbante di Caina. Peccato che il regista non crei sottostorie e che, dopo il fulminante inizio, non regali alla vicenda le necessarie accelerazioni.
Recensione pubblicata sulla Rivista Segno Cinema – N 213- Settembre- Ottobre 2018
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