Ignazio Senatore intervista Confalone al suo quinto David: E ora rinasco grazie al buddismo”

29 Marzo 2019 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Confalone al suo quinto David: E ora rinasco grazie al buddismo”
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I David di Donatello sono stati un po’ avari con Napoli., abituata male dalle precedenti edizioni in cui era stata pluripremiata. Ma non con Marina Confalone che, con la sua quinta statuetta è stata la vera trionfatrice della 64° edizione dei David di Donatello. La versatile e talentuosa attrice napoletana ha trionfato, infatti, ieri, nella categoria “miglior attrice non protagonista” per la sua palpitante interpretazione di Zi Marì ne “Il vizio della speranza” di Edoardo De Angelis.

All’attivo ne aveva già vinto vari per “Così parlò Bellavista” (1985) di DE Crescenzo, “Arriva la bufera” (1993) di Luchetti, “La seconda volta” (1996) di Calopresti e “Incantesimo napoletano” (1998) di Miniero e Genovesi.

Come ci si sente all’ennesimo David?

E’ stata per me una grande emozione vincere, anche perché, sinceramente, non me lo aspettavo.  Negli ultimi anni, infatti, non ho lavorato molto per una serie di conflitti avuti nella mia città. Mi sono ritrovata ad avere dei nemici e, forse, è stata anche colpa di certi miei atteggiamenti sbagliati. La mia partecipazione al film di Edoardo De Angelis è stata come una rinascita e la mia pratica buddista mi ha aiutato molto a riconoscere certi miei comportamenti errati. Anche su set di Edoardo ero tranquilla, senza stress e questa condizione di pace e di tranquilità mi ha accompagnato ieri sera nella cerimonia di premiazione dei David. Ero così serena che, quando mi hanno proclamato vincitrice, non mi ero reso conto di quello che stava accadendo.

Ha sbaragliato delle avversarie temibili come Donatella Finocchiaro, in lizza per “Capri Revolution” di Mario Martone e su Kasia Smutniak per “Loro” di Paolo Sorrentino e Jasmine Trinca per “Sulla mia pelle”.

Appunto! E perciò, lo confesso, non me ne rendo conto neanche adesso come abbia potuto vincere su tutte.”

La sua dedica a “Alla nostra terra, ai napoletani che hanno buona volontà” Perché?

Quando si è felici si ha la presunzione che tutti possono provare dei sentimenti positivi e di buona volontà. Io stessa spero che dopo questo premio si possano aprire nuove strade in città. Colgo intanto come segnale positivo i messaggi di congratulazione del sindaco e di Nino Daniele. Quando li ho ricevuti mi sono così commossa… ho iniziato a piangere.                 

Nella dedica che ha pronunciato ieri sul palco c’era anche un affettuoso omaggio al suo compagno

Si, ci tenevo molto, non lo avevo mai ringraziato pubblicamente. E’ una persona speciale.”

Qual’è stato il commento di Edoardo De Angelis e di sua moglie Pina Turo, che ha recitato al suo fianco nel ruolo di protagonista ne “Il vizio della speranza” e che avrebbe meritato anche lei ?

Erano commossi e felicissimi per il mio riconoscimento.”

Articolo pubblicato il 29.3.2019 su il Corriere del Mezzogiorno

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