Happiness – Felicità di Todd Solondz – USA- 1998

5 Gennaio 2019 | Di Ignazio Senatore
Happiness – Felicità di Todd Solondz – USA- 1998
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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New Jersey. Bill (Dylan Baker), marito insoddisfatto e deluso, padre di due figli, è una persona che si sta lentamente consumando nella propria infelicità. Una delle scene iniziali del film lo ritrae mentre si masturba in un parcheggio nella propria auto, dopo aver comprato un giornaletto per bambini. La sua irrefrenabile “passione” per i ragazzini, lo induce, sul finale del film, ad abusare di Johnny, un compagno di classe del figlio Bill. Scoperto, nel corso di una confessione (a dir poco agghiacciante) rivela al figlio undicenne le proprie perverse inclinazioni sessuali. A far da sfondo alla drammatica vicenda, un corteo di personaggi, soli, disperati e alla costante ricerca di un partner che possa scaldare il loro cuore. Su tutti, le tre sorelle Jordan; Trish, moglie trascurata sessualmente ed incapace di cogliere le inclinazioni pedofiliche di Bill; Helen, scrittrice insoddisfatta e frustata, che sogna di essere violentata per poter scrivere un best-seller; Joy, fragile e sola che si aggira per la città con aria e sperduta ed infine papà Jordan (Ben Gazzarra) sul punto di separarsi, dopo trenta anni di matrimonio dalla sua “amata” consorte. Dietro la facciata rispettabile e perbene di questa famiglia americana del New Jersey, un groviglio di psicopatologie e d’inconfessabili perversioni; undicenni con problemi di eiaculazione; obese sessuofobiche che dopo aver evirato il loro stupratore lo tagliano a pezzi e lo congelano nel freezer di casa; impiegati frustati che si eccitano con telefonate oscene.

Film duro e spietato che (per la scabrosità del tema trattato) ha creato al regista dei problemi per comporre il cast. Infinite (ed immancabili) le polemiche montate dai benpensanti locali (per la scabrosa e “scandalosa” scena dello psicoanalista che rivela al figlio la propria pedofilia) che hanno determinato enormi difficoltà di distribuzione della pellicola negli States. Solondz non assolve nessuno, non critica, non giudica ma soprattutto non indugia nella scena incriminata (l’abuso al piccolo compagno di classe del figlio resta fuori campo). Straziante ed irriverente, “Happiness” è un film sulla dissoluzione e la degradazione dei rapporti umani, sull’inferno delle relazioni, sulla desolante solitudine che attanaglia chi è schiavo del sesso e delle proprie pulsioni. E non è un caso che Solondz ha scelto, come simbolo di questo sfacelo umano, la figura di uno psicoanalista. Dylan Baker è perfetto nell’impersonare Bill (psicoanalista impeccabile ma corroso dai demoni della propria mente). La felicità (a cui fa riferimento il titolo) non esiste. “No Hope for Joy”, nessuna speranza (come canta P.J. Harvey nel film). Gran premio della giuria a Cannes. Vietato ai minori di 18 anni.

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