Ignazio Senatore intervista Leo Gullotta: “Cerco ci dare occhi a chi si allontana dalla vita”

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“Quando sono a Napoli è come ritrovarmi a casa e la timbratura della mia matrice siciliana, molto affine a quella partenopea, non si cancella. E poi, mi legano a questa città  tante cose; film come “Il Camorrista” di Tornatore, “Cafè Express” e “Mi manda Picone” diretti da Nanni Loy, gli spettacoli teatrali al Diana e la fiction televisiva in sei puntate “Dio ci ha creato gratis”, scritta dal maestro Marcello D’Orta”.

E’ un fiume in piena Leo Gullotta, cabarettista della compagnia del Bagaglino, doppiatore di Joe Pesci e dal 2012 di Woody Allen, vincitore di tre David di Donatello e di un Nastro d’Argento.

“Lettera a mia figlia”, prosegue Gullotta, è la storia di un padre che scopre di essere affetto da Alzheimer, che capisce che sta perdendo la memoria e che la sua scrittura, giorno dopo giorno, è diventata uno scarabocchio. E’ la storia dell’attraversamento di un dolore, del sentirsi vuoti, inutili e di chi è accanto a chi soffre di questa malattia. Ho cercato di dare anima ad un personaggio, dare occhi e trovare una camminata a chi si sta allontanando lentamente dalla vita.”

Il mediometraggio, diretto dal regista napoletano Giuseppe Alessio Nuzzo, sarà proiettato domani alle ore 19 (ingresso gratuito), al Cinema Posillipo (via Posillipo, 66), distribuito da Paradise Pictures, grazie alla collaborazione di Alessandro e Andrea Cannavale. Al termine della proiezione seguirà dibattito con regista e cast al quale interverranno Manuela Berardinelli, presidente nazionale Alzheimer Uniti, Francesca Ginocchi, direttore comunicazione Studio Universal, Patrizia Bruno, geriatra e presidente Casa Alzheimer, Francesco Pinto, direttore centro produzione Rai di Napoli.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 2-3-2017