La vacanza di Tinto Brass -Italia – 1971- Durata 102’

5 Gennaio 2022 | Di Ignazio Senatore
La vacanza di Tinto Brass -Italia – 1971- Durata 102’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Immacolata (Vanessa Redgrave) una contadina veneta è ricoverata in un Ospedale Psichiatrico perché aveva osato “confessare” di essere innamorata di un conte (che, peraltro, l’aveva sedotta). Accusata di essere una bugiarda, é abbandonata dalla propria famiglia d’origine perché ritenuta una “diversa”, una ribelle, un pericolo pubblico. Alla paziente è concessa una “Licenza d’esperimento”, una “vacanza”.  La donna incontra Osiride, uno stralunato bracconiere (Franco Nero) con cui intreccia una relazione. Assunta nella fabbrica del conte, getta lo scompiglio tra i lavoratori, invitandoli a ribellarsi al padrone. Dopo essere stata arrestata insieme al suo uomo (che poi è ucciso dalla polizia) viene rinchiusa nuovamente in manicomio.

Il film (irriverente, provocatorio, anarchico e grottesco) metafora della diversità sociale vista come pazzia. Pellicola-denuncia dei guasti di un certo tipo di psichiatria, braccio operante del controllo sociale, fortemente ideologizzata ed immersa nel clima anti-istituzionale dell’epoca  La sceneggiatura è scritta da Brass, da Vincenzo Maria Siniscalchi e da Roberto Lerici (scrittore e ricercatore linguistico che diede una mano nella costruzione dei linguaggi che derivano dal dialetto veneto del Ruzante). Il titolo del film rimanda al vocabolo per descrivere la licenza premio dei ricoverati in Ospedale Psichiatrico Giudiziario. I testi delle canzoni sono le cosiddette “poesie schizofreniche” che Siniscalchi trovò in una Rivista che si chiamava allora “Carte segrete” e in una Casa di Cura napoletana. La Redgrave, da grande professionista studiò anche i gesti, la modalità con cui un paziente chiedeva una sigaretta. Curiosità: l’attrice andò al Festival di Venezia per presentare questo film e non “I diavoli ” di Ken Russel. Secondo film della coppia Nero/Redgrave con Brass, dopo Drop-out e con i ruoli rovesciati. Ultimo film “impegnato” di Brass prima di passare alle sue visioni sognanti, immerse nel porno soft. Vincitore al Festival di Venezia del Premio della Critica.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni

 

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