Ignazio Senatore intervista Cristina Donadio: Ne”L’eroe” di Cristiano Anania Genny e Scianel di nuovo insieme

6 Marzo 2019 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Cristina Donadio: Ne”L’eroe” di Cristiano Anania Genny e Scianel di nuovo insieme
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Dopo aver recitato insieme in ”Gomorra La serie”, Genny e Scianel, o meglio, Cristina Donadio e Salvatore Esposito si ritrovano nuovamente ne “L’eroe”, film d’esordio di Cristiano Anania, nelle sale il 21 marzo.

“Interpreto Giulia, una donna d’affari, ricca, molto nota, determinata, con le idee molto chiare, allergica ai sentimentalismi, dichiara Donadio. Abito in una piccola realtà di provincia, Maratea, dove tutto sembra scorrere in maniera ripetitiva, senza sussulti. In questa cittadina, avvolta dall’atmosfera invernale e, pertanto ancora più misteriosa, un bambino, mio nipote, viene rapito. Chi ha ideato questo rapimento e perché? In questo piccolo centro si è  trasferito da una grande città, Giorgio, un giornalista interpretato da Salvatore Esposito, colpevole, secondo il suo direttore, che è Paolo Sassanelli, di aver raccontato nei suoi articoli, con troppa verità, quello che osservava. Il rapimento fornisce a Giorgio delle nuove ed inaspettate chance. Nel corso del film si scoprirà, poi, che ogni personaggio nasconde dei lati oscuri e che la verità ha molte facce diverse.”

Un film che, pur sposando il giallo, ripropone non solo l’immutabile vita della provincia e si interroga su quale debba essere la funzione della stampa ai giorni nostri, ma che analizza anche i complessi, ambivalenti e conflittuali rapporti tra madre e figlia.

Mia figlia é una donna debole, prosegue Donadio, una bandiera al vento che, dopo il rapimento del figlio,  di fatto, va in crisi e si fa gestire da me perché sono più quadrata e razionale di lei.”

Un film che annovera nel cast anche Vincenzo Nemolato, nei panni di Francesco, attore anche lui che ha recitato con Donadio ed Esposito in ”Gomorra La serie”.

Sul set di Anania, conclude l’ex Sciantal di Gomorra, ci siamo ritrovati come fossimo in una grande famiglia. Abbandonati i panni dell’uomo duro, forte e determinato, Salvatore si è calato perfettamente nel ruolo di Giorgio, un giornalista giovane e ambizioso, e giocando a togliere, ha lavorato mirabilmente sulle sfumature.”

Articolo pubblicato il 6-3-2019 su il Corriere del Mezzogiorno

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