L’occhio che uccide di Michael Powell – G.B – 1960- Durata 109’

16 Marzo 2019 | Di Ignazio Senatore
L’occhio che uccide di Michael Powell – G.B – 1960- Durata 109’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Mark Lewis (Carl Boehm) è un giovane cine-operatore che lavora presso degli studi cinematografici ed arrotonda lo stipendio, fotografando giovani donnine per una rivista osè. Un primo delitto funesta la città; la vittima è una giovane prostituta che viene ritrovata dalla polizia con gli occhi sbarrati dal terrore e poi si susseguono altri omicidi (quello di una giovane attrice e di una modella). Una ragazza Helen, che vive nel suo stesso palazzo è attratta da quest’uomo schivo e riservato. I due iniziano a frequentarsi ed Helen nota che Mark possiede un’infinità di nastri videoregistrati. E quando gli chiede di poter vederne qualcuno, Mark le confessa di essere l’omicida delle giovani vittime e di filmarle prima della loro morte: grazie ad una lama montata inserita nella gamba del treppiede della sua cinepresa, mentre le  uccide, le costringe a vedere (grazie ad uno specchio) la propria morte: “Sai qual’ è la cosa più spaventosa del mondo? La paura! Perciò ho fatto una cosa molto semplice. Quando sentivo questa punta che toccava la loro gola e sapevano che le avrei uccise, le costringevo ad assistere alla loro stessa morte. Le obbligavo a guardare il terrore che appariva nei loro occhi. E se la morte ha un volto vedevano anche quella!”

Braccato dalla polizia, in una scena da antologia, Mark decide di suicidarsi e di filmare la propria morte.

Se Cocteau affermava che “il cinema è la morte al lavoro”, Powell, con questo suo splendido film, non solo lo ribadisce ma ce lo mostra, spietatamente, in diretta. Film sui guasti dell’educazione paterna, amara riflessione sui danni causati dall’interrotta e prolungata esposizione alla visione e alle immagini. Pellicola da non leggere semplicemente come la storia di un voyeur folle ed omicida ma come una metariflessione sull’uso del cinema; Mark guarda le donne che stanno per morire, le donne guardano loro stesse, lo spettatore guarda entrambi. Film sugli sguardi irrimediabilmente compromessi, logori e congestionati dello spettatore cinematografico. Non a caso, la pellicola, ferocemente stroncato al suo esordio, oggi è considerato un cult-movie. Il titolo rimanda a quell’espressione inglese (Tom che sbircia) che indica il “guardone” e che deriva dal leggendario personaggio che osò guardare, Lady Godiva, che accusata ingiustamente di adulterio, fu costretta ad attraversare nuda a cavallo, la città di Coventry.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi