Tre storie per narrare il caffè (sospeso) che cambia la vita

30 Novembre 2017 | Di Ignazio Senatore
Tre storie per narrare il caffè (sospeso) che cambia la vita
Senatore giornalista
0

Si presenta oggi, in anteprima, nell’ambito del “RIFF – Rome Independent Film Festival” (alle ore 20.30 presso la Casa del Cinema di Roma in Sala Volontè) il documentario “Caffè Sospeso” di Fulvio Iannucci e Roly Santos Pesaresi. E’ lo stesso Iannucci a raccontare com’è nata l’idea: “Grazie ad un articolo pubblicato sul “caffè sospeso” sul New York Times qualche tempo fa, il mio amico produttore argentino mi ha chiesto se a Napoli esisteva davvero questa pratica. Tagliai corto e gli risposi che, forse, era più che altro una leggenda, ma lui ha insistito così tanto che sono andato davvero in giro per i bar (storici e non) di Napoli per capire se questa’abitiudine fosse ancora in uso.” Una storia tutta partenopea, quella del “caffè sospeso”, intorno alla quale sono sorte diverse leggende. C’è chi narra sia nato al famoso caffè Gambrinus, come un atto di generosità di chi, sentendosi particolarmente felice, pagando ad uno sconosciuto una tazzina di caffè, simbolicamente, desiderava renderlo partecipe della propria gioia, chi lo leggeva come un atto propiziatorio per una buona giornata e foriero di eventi favorevoli, chi come un atto di altruismo rivolto a chi, economicamente, in disgrazia, non poteva permettersi neanche il piacere di una tazzina di caffè, altri, infine, lo fanno risalire agli anni bui della prima guerra mondiale.

Una tradizione, quella del caffè sospeso” che ha una giornata, il 10 dicembre, dove lo si celebra e che sembra sia stata esportata in diversi paesi del mondo.”A New York si chiama “sospendity coffee” ed a Buenso Aires  “cafè tendiente”, prosegue il regista. Tra le mille storie raccolte abbiamo scelto di raccontarne tre. A Napoli quella di un bar chiamato “Caffè sospeso”, all’interno del Tribunale dei Minori ai Colli Aminei, gestito, tra gli altri, da un ragazzino che aveva avuto dei problemi di giustizia e che oggi fa il caffè ai giudici che lo avevano condannato. A New York abbiamo raccolto la seconda storia, quella di Elisabeth, una donna, in rotta con il proprio padre e che, alla morte, scopre che lui ha disegnato e costruito cinquemila caffettiere. Sarà questo l’inizio del suo cambiamento radicale. La terza storia è ambientata a Buenos Aires, Uno scrittore, Martin Malharro, assiduo frequentatore di un bar, su richiesta di un cameriere, crea una storia dove lui è il personaggio principale. Letto la storia, il cameriere, comprende che è giunta l’ora di dichiarare la propria identità.” Le storie di tre personaggi reali che vivono in altrettanti luoghi del mondo lontani dal mondo e che grazie al caffè cambiano la propria vita e raggiungono la libertà-

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno il 30.11. 2017

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi