Julien Gahyde (Mathieu Amalric), commerciante di macchine agricole, è sposato con Delphine (Léa Drucker) ed è il papà della piccola Marianne, ma non disdegna di incontrare, nella camera azzurra di un hotel, Esther (Stéphanie Cléau), farmacista del paese, sposata, e vecchia fiamma di un tempo.
Con un rituale ormai consolidato, i due si incontrano ogni qual volta lei espone una coperta rossa al balcone, per indicare che il marito, vecchio compagno di classe di Julien, è fuori città.
Julien non dà troppo peso a queste scappatelle ed è turbato ogni qual volta Esther gli invia dalle lettere appassionate che s’affretta a far sparire per non essere scoperto dalla moglie.
Julien prova a dilatare la frequenza degli incontri, ma lei non demorde e continua a fargli sentire in maniera asfissiante la sua presenza. Il marito di Esther e la moglie di Julien muoiono in circostanze misteriose e i due amanti sono accusati della loro morte.
In questo film, dolente e melanconico, il regista-attore traspone sullo schermo l’omonimo romanzo La camera azzurra di Georges Simenon e con un tocco gelido e quasi distaccato mescola noir e amour fou.
Seppur conceda molto spazio all’interrogatorio al quale il giudice sottopone lo smarrito e disorientato Julien, al regista non interessa svelare se sono complici, innocenti, o se uno di essi è responsabile del doppio omicidio.
Grazie anche ad un uso parsimonioso dei flashback, Amalric descrive il diverso stato d’animo dei due amanti; Esther, travolta dal vortice della passione, sogna di poter vivere tutta la vita al fianco dell’amato; Julien, padre e marito affettuoso, impegnato in una relazione intesa solo come diversivo alla routine familiare.
Ma il vero punto di forza del film è nella recitazione asciutta e trasognata di Amalric che, stordito dai sensi di colpa, non prova neanche a difendersi dalle accuse che gli vengono mosse.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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