Ignazio Senatore intervista Andrea Renzi

13 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
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Non è la prima volta che Andrea Renzi tiene a battesimo un regista esordiente. Dopo Morte di un matematico napoletano di Mario Martone ed Un uomo in più di Paolo Sorrentino è adesso il turno di Eduardo De Angelis, napoletano trapiantato a Caserta, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, un passato di pallanuotista alle spalle, autore di Mozzarella stories, dal 23 settembre nelle sale. Il film, ambientato completamente nel casertano, narra le vicende di  Ciccio Dop, un mozzarellaro che deve fronteggiare l’entrata nel mercato dei cinesi che producono anche loro una mozzarella buonissima ma a bassissimo costo. Ad arricchire l’intreccio narrativo le vicende di un cantante neo-melodico e quelle di una squadra di pallanuoto.

Nel film, dichiara Andrea Renzi, interpreto il ruolo del ragioniere, del consigliori, del braccio destro del boss, un po’ come Robert Duval che vestiva i panni di Tom Hagen ne Il Padrino. Il film, corale e divertente, impreziosito da personaggi bizzarri, ha dei toni distanti da Gomorra anche perché i protagonisti sono dei “malavitosi” e non dei veri e propri camorristi. La pellicola, attraversata da una vena ironica e paradossale, è stata citata anche dal sociologo Francesco Alberoni che, dalle colonne de Il Corriere della Sera, l’ha definita una chiara metafora dei nostri tempi. In realtà il film tratta proprio del contrasto tra la tradizione, rappresentata dal “mozzarellaro” e del nuovo che avanza, raffigurato dai cinesi. Il mio personaggio fa da tramite proprio tra questi due mondi e permette l’incontro tra queste due culture. Devo confessare che all’inizio, dopo aver letto la sceneggiatura originale, ero un po’ titubante perché non riuscivo a capire come potevo inserirmi in questo contesto casertano e temevo che la vicenda fosse piegata troppo sul bizzarro e sulle caratterizzazioni. Parlando con Eduardo ho compreso che aveva le idee chiare sulla direzione degli attori, sull’equilibrio registico e che la trama, pur rimandando a diversi livelli di lettura, era in perfetto equilibrio tra il grottesco ed i fatti della vita reale. Sul set Eduardo non sembrava un regista esordiente e fin dalle prime battute, si è mostrato deciso e determinato. Credo che un attore debba rimanere curioso e le opere prime di un regista sono le occasioni giuste per continuare ad essere aperti come persone e per sviluppare professionalmente nuovi orizzonti.

Che il film sia convincente lo conferma l’imprimatur di Emir Kustirica che ha seguito, in veste di produttore, le fasi della lavorazione e del montaggio premiando così e dando fiducia ad un giovane regista che si è fatto le ossa dirigendo numerosi cortometraggi. Nel cast Luisa Ranieri, Marina Suma, Massimiliano Gallo e Luca Zingaretti che compare in un cameo nella scena iniziale del film.

Stralcio dell’articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 22 Settembre 2011

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