Dave (Robert Joy), uno sbandato, ex marito di Sally (Susan Sarandon), scorge per caso in una cabina telefonica di Filadelfia un pacco contenente della cocaina destinato a un boss locale.
Convinto di aver fatto il colpo della vita, parte allora con Chrissie (Hollis McLaren), sorella di Sally, per Atlantic City e si presenta dall’ex moglie per chiederle ospitalità.
Lei non vuole guai, ha altri grilli per la testa, sogna di diventare aspirante croupier e di convincere il severo ed elegante Jospeh (Michel Piccoli) ad assumerla.
Ma la sorella è incinta e allora Sally accetta che lei e Dave restino nel suo appartamento per qualche giorno.
In città Lou Pasco (Burt Lancaster), un ex truffatore, ormai anziano, sbarca il lunario raccogliendo le scommesse di qualche poveraccio e prendendosi cura di Grace (Kate Reid), una tardona, malata, brontolona e capricciosa, ex pupa di un gangster per il quale Lou lavorava, che lo umilia e lo tratta come uno schiavo.
Dave non conosce nessuno in città. Con una scusa, contatta Lou e, in cambio di soldi, gli chiede di custodire la coca nel suo appartamento e di smerciare una prima tranche ad un cliente.
Lou accetta, la consegna e intasca i soldi. Ma i boss di Filadelfia sono sulle tracce di Dave e lo fanno fuori.
Lou, dirimpettaio di Sally, e da sempre innamorato di lei, si offre allora di seguire le pratiche relative all’esequie di Dave ed, essendogli rimasta altra coca da smerciare, decide di mettersi in proprio. I boss non si danno per vinti e…
Dopo Pretty Babby, Louis Malle ritorna a dirigere negli States e ambienta la vicenda nella decadente Atlantic City. Al centro di questo malinconico e amaro gangster-movie, Burt Lancaster, magico nei panni di Lou, un ex galoppino di un delinquente quando Atlantic City era la capitale dei malavitosi.
Tenero, romantico e un po’ infantile, legato nostalgicamente ad un glorioso passato come gangster più fantasticato che reale, grazie all’incontro con Sally ritrova quel coraggio giovanile, sepolto ormai da decenni.
Per dimostrare a tutti di che non è “palle mosce”, come gli amici lo soprannominavano al tempo, per proteggerla, Lou veste i panni del guerriero impavido e senza sprezzo del pericolo.
Delicata anche la figura di Sally, una donna che prova a cambiare il proprio destino e, anche se dovrà dire addio al sogno di diventare croupier, nell’happy end, ritroverà un pizzico di sorriso e serenità.
Da incorniciare la scena d’apertura con Susan Sarandon che, per allontanare l’odore di pesce perché lavora ad un banco di pescheria, si cosparge il corpo con il succo di limone sulle note di Casta diva. Leone d’oro (ex aequo con Gloria di John Cassavetes) alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Premio David di Donatello per Burt Lancaster come miglior attore straniero e cinque candidature all’Oscar (miglior film, regia, attore e attrice protagonista, sceneggiatura).
Tratto da un soggetto e da una sceneggiatura del commediografo americano John Guare.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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