“Benvenuti in casa Esposito” di Ansanelli

Senatore giornalista

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Da giovedì nelle sale il film “Benvenuti in casa Esposito”, tratto dall’omonimo e fortunato romanzo di Pino Imperatore. A raccogliere la sfida lo sceneggiatore Gianluca Ansanelli, alla terza regia dopo “All’ultima spiaggia” (2012) e di “Troppo napoletano” (2016). La vicenda ruota intorno all’ingenuo personaggio di Tonino (Giovanni Esposito), dal cuore troppo tenero per seguire le orme paterne, uno potente boss della camorra del Rione Sanità. A fare il bello e il cattivo tempo nel quartiere é lo spietato Don Pietro (Francesco Di Leva) che assicura a Tonino un appannaggio mensile e gli affida il compito di ritirare il pizzo, rinominato per l’occasione “contributo alla sicurezza”, assieme al giovane Enzuccio (Antonio Orefice). Come prevedibile, Tonino non è un aquila, ne combina di tutti i colori e scatena sempre più l’ira del boss. Con questa commedia Ansanelli rimpolpa un sottogenere cinematografico (la presa in giro dei camorristi) sempre più in voga in questi anni, regala allo spettatore delle battute fulminanti e un paio di scene  esilaranti. Il film, con dei dialoghi esclusivamente in napoletano, sembra puntare però decisamente ad una platea di spettatori dal respiro regionale, ma si avvale di un gruppo di attori in grande spolvero. Giovanni Esposito è delizioso nei panni del protagonista stralunato e un po’ tonto e Francesco Di Leva è  perfetto in quelli di un boss emulo di Scarface. Bravissimi anche Antonia Truppo, nel ruolo della moglie di Tonino, Peppe Lanzetta, in quelli del narratore, Nunzia Schiano, Betti Pedrazzi, Gianni Ferreri, Gigi Savoia e Salvatore Misticone. Prodotto da Bartlebly Film, Buonaluna e Vison Distribution, produttori esecutivi Andrea e Alessandro Cannavale, la pellicola si avvale di un’orecchiabile colonna sonora con la chicca di un brano di Andrea Sannino “Ciente rose”, scritto da Alessandro Siani.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 21-9-21021