Birdy – Le ali della libertà (Birdy) di Alan Parker – USA – 1984 – Durata 110’

27 Settembre 2020 | Di Ignazio Senatore
Birdy – Le ali della libertà (Birdy) di Alan Parker – USA – 1984 – Durata 110’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Birdy (Matthew Modine) sogna di imparare a volare come gli uccelli e trascorre le giornate tra gli slums di Philadelphia con Al Columbato (Nicholas Cage) il suo inseparabile amico. Entrambi partono per il Vietnam; Al si salva per miracolo ma al posto della mascella gli impiantano una protesi d’acciaio e Birdy, mutacico, catatonico e con lo sguardo fisso nel vuoto, è ricoverato in un ospedale psichiatrico militare. Il dottor Weiss (John Harkins) un anziano e burbero psichiatra chiede aiuto ad Al che, nel corso di lunghe chiacchierate, prova, invano, a sbloccare il suo amico. Al ce la mette tutta ma secondo Weiss, non avendo ottenuto alcun risultato, deve abbandonare il progetto. Prima di gettare la spugna Al si gioca un ultima carta e, grazie alla sua vincente intuizione, riesce a far breccia nella mente di Birdy che, risveglia dal letargo e dopo aver pronunciato qualche parola ed abbozzato un sorriso, scappa insieme a lui dall’ospedale psichiatrico.

Per ammorbidire la narrazione Parker sceglie i toni caldi dell’azzurro ed alterna le scene che mostrano Birdy rinchiuso nella cella buia e disadorna dell’ospedale psichiatrico militare con dei flashback che ci riportano all’adolescenza felice e spensierata dei due giovani protagonisti. Sin dalle prime battute il regista ci mostra la patologica ossessione di Birdy per gli uccelli ed, in una scena simbolo, lo mostra nudo, a casa sua, accucciato in una gabbia per uccelli che si rivolge al suo amico e gli dice:  “Ieri sera ho volato. Non so dire ma è come in un sogno e che proprio non riesco a dirlo con le parole e che uno deve sentire. Io sono un uccello”. Il regista non offre nessuna spiegazione sul perché Birdy s’identifichi così massicciamente con gli uccelli ma lascia intendere che questa sua ossessione sia una metafora del suo desiderio di sentirsi libero, senza vincoli e catene.  Dal canto suo Al, ragazzo dal cuore d’oro si batte come un leone per strappare l’amico dai suoi fantasmi e, teme che la sua mente sia ormai precipitata in un pozzo buio e senza fondo. Parker non punta al sentimentalismo ma le scene di Birdy, nudo ed accovacciato in un angolo della cella e con lo sguardo nel vuoto, valgono da sole il prezzo del biglietto. Impareggiabile il finale scanzonato e liberatorio. Dal romanzo di William Wharthon che aveva ambientato la vicenda nella Seconda guerra mondiale e non nel dopo Vietnam. Musiche di Peter Gabriel. Premio speciale della Giuria al Festival di Cannes 1985.

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi