Caos calmo di Antonello Grimaldi – Italia – 2008 – Durata 112’

31 Gennaio 2020 | Di Ignazio Senatore
Caos calmo di Antonello Grimaldi – Italia – 2008 – Durata 112’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Da quando la moglie Lara, una donna che (forse) non ha mai amato, è morta (suicida?) precipitando nel vuoto, Pietro (Nanni Moretti) sente il dovere di stare accanto a sua figlia Claudia (Blu Yoshimi Di Martino) una bambina di dieci anni. Dopo averla accompagnata ogni mattina a scuola si siede su una panchina, nella piazzetta antistante l’edificio in attesa che lei lo saluti da una finestra all’ora di ricreazione. Durante la mattina Pietro, si nutre di piccoli gesti, tiene la mente occupata a stilare inutili elenchi che si ripassa, tra sé e sé, a memoria ( le compagnie con le quali ha volato, le case nelle quali ha vissuto…) sfoglia un quotidiano, lancia uno sguardo furtivo a Jolanda (Kasia Smutniak) una giovane e sensuale adolescente che porta ogni mattina a spasso il cane e fa scattare, per un gioco affettuoso, al passaggio di un ragazzo down, la chiusura centralizzata della propria auto. Distinto, composto ed elegante, attento anche al più piccolo dettaglio, non si concede sbavature nell’abbigliamento, Pietro è ricco, ha una villa la mare, non vuole diventare il presidente di una grande holding internazionale e, dopo aver messo il silenziatore alle proprie emozioni, cuore in inverno, soffoca pensieri, affetti e ricordi nell’illusione di tenere, ossessivamente, sotto controllo la realtà. “Io non sto soffrendo. Sto bene. Mi muovo, non sto seduto tutto il giorno”, replica a Carlo (Alessandro Gassman), il fratello che, invano, prova a scuoterlo da quel gelido torpore e da quell’anestesia affettiva. Anche se si mostra sereno e sorridente, su quella panchina, Pietro non riesce a scacciare i fantasmi dalla propria mente e, per quanto sembra inchiodato ogni mattina su quella panchina, in realtà non ha mai mosso un passo dal cimitero dove è stata sepolta sua moglie.I topi non avevano nipoti è la frase che l’insegnante scrive alla lavagna per spiegare a Claudia ed agli alunni il significato di un palindromo. “Caos calmo” è, all’opposto, un film complesso e diseguale, dalle diverse letture ed interpretazioni, ricco di mille riverberi e sfaccettature. Per tutto il film resti incollato con il naso allo schermo, catturato dal personaggio di Pietro che su quella panchina, lontano dagli intrighi e dai clamori del tempo, senza strepiti e lamenti, prova a congelare il tempo e ad incollare i cocci della propria vita. Film più d’atmosfera che di intreccio, regge tutto sulla magnetica interpretazione di Moretti che con la sua recitazione asciutta, tutta tesa a levigare ed a sottrarre, trafigge il cuore degli spettatori. Una scena di sesso tra Moretti ed Isabella Ferrari (che non aggiunge nulla alla narrazione e che il regista avrebbe potuto anche tagliare) ha scatenato le immancabili ire della Conferenza Episcopale Italiana che, con il suo commento a piedi uniti sul film, si è coperta di ridicolo, collezionando l’ennesima figuraccia. Nel cast Silvio Orlando nei panni di Samuele, il capo del personale dell’azienda dove lavora Pietro; Valeria Golino, in quelli di Marta, la sorella squinternata di Lara; e poi, Isabella Ferrari in quelli di Eleonora, la donna che, in apertura del film, è salvata in mare da Pietro. Piccola particina per Alba Rohnwatcher nei panni di una giovane donna affetta da Sindrome di Gilles de la Tourette e per Cloris Brosca in quelli di una psicoterapeuta che conduce un incontro con i genitori di una scuola sul tema della morte e della separazione. Piccolo cammeo di Roman Polanski. Nei titoli di coda “Amore trasparente” di Ivano Fossati. Dal romanzo di Sandro Veronesi.

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