Dogtooth di Yorgos Lanthimos – Grecia – 2009

8 Ottobre 2021 | Di Ignazio Senatore

Presentato a Cannes nel 2009, giunge con undici anni di ritardo nelle sale italiche il secondo film di Yorgos Lanthimos. In un crescendo misto tra follia e dialoghi non sense, il film narra di una famiglia composta da una madre, due figlie e un figlio (nessuno di loro ha un nome), che vive rinchiusa nella propria villa-prigione, separata dal mondo esterno da una’alta palizzata. L’unico che può evadere da quella folle e allucinata realtà è il padre-tiranno, che ha inculcato nei componenti della famiglia l’idea che il mondo esterno è paurosamente ostile e minaccioso. Si odono gli echi di “Bad Boy Bunny” di Rolf de Heer e di “Funny games” di Haneke e, seppur va dato gran merito ai giovani attori (Aggeliki Papoulia, Mary Tsoni, Hristos Passalìs), per la loro recitazione straniante, il film, già dopo le prime battute, più che provocare, appare un mero esercizio di stile, fin troppo freddo e cerebrale per far vibrare il cuore dello spettatore.

 

Recensione pubblicata su Segnocinema N. 231 – settembre – ottobre  2021

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