Fine di una storia di Neil Jordan – USA – 1999 – Durata 105’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Londra. 1946. Lo scrittore Maurice Bendrix (Ralph Fiennes) è amico di Henry (Stephen Rea), marito della sensuale e inquieta Sarah Miles (Julianne Moore). Il matrimonio tra i due è agli sgoccioli e Maurice, in breve tempo, espugna il cuore di Sarah. I due diventano amanti e toccano il cielo con un dito. Londra è sconquassata dai bombardamenti e Maurice, ferito da una bomba, perde i sensi. Sarah lo crede morto e, in cambio della sua vita, fa il voto di non vederlo più. Maurice è salvo ma lei, per tener fede al giuramento, decide di seguire il marito, un anonimo e grigio funzionario, in una missione all’estero. Maurice, all’oscuro del voto, assolda un detective (Mister Parkis) per scoprire se Sarah ha un’amante.

Neil Jordan (La moglie del soldato, Intervista col vampiro, In dreams…) riporta sullo schermo il film già diretto da Edward Zmytrik del 1955, tratto dal romanzo La fine dell’avventura di Graham Green, ed impagina un melò elegante e raffinato che incanta per la prima mezz’ora, ma poi diventa statico e lento, e, sul finale, fin troppo ammantato di misticismo. Jordan fa un grande uso di flashback e lascia grande spazio ai tormenti d’amore dei due protagonisti. Più che un film sull’amore, Jordan narra una storia di rinunce; in nome di un improbabile miracolo, Sarah decide di non rivedere più l’amato; Maurice, invece di cercarla, si chiude nel silenzio ed Henry, pur amando la moglie, si tiene in disparte, consapevole di non essere in grado di scaldarle il cuore. Jordan è un regista di gran classe, ma la confezione è troppo patinata e la gelosia di Maurice troppo cerebrale. Di tanto in tanto il regista mostra Maurice che, davanti alla macchina da scrivere, declama qualche riga del romanzo che sta ultimando.