Fratelli (The funeral) di Abel Ferrara – USA – 1996 – Durata 98’

24 Gennaio 2020 | Di Ignazio Senatore
Fratelli (The funeral) di Abel Ferrara – USA – 1996 –  Durata 98’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Anni Trenta. Il ventiduenne Johhny Tempio (Vincent Gallo), ribelle scapestrato, amante delle avventure galanti e sindacalista comunista, è ucciso in circostanze misteriose. La sua famiglia, in odore di mafia, affranta e disperata, si lacera per la sua scomparsa. Ray (Cristopher Walken), il fratello maggiore, messi da parte affetti ed emozioni, cerca di scoprire il mandante e l’esecutore del delitto. I suoi sospetti si incentrano su Gaspare (Benicio Del Toro), un losco contrabbandiere in rotta con Johnny. Dopo averlo fatto eliminare dai suoi picciotti, Ray scopre che il suo adorato fratellino era stato ucciso da un balordo, a seguito di una banale lite. Cesarino (Chris Penn), l’altro fratello non regge al dolore per la perdita di Johnny e s’aggira come un’ombra per casa. L’inevitabile tragedia è dietro l’angolo.

Più che un gangster-movie Ferrara dirige un tragedia intensa, cupa e disperata, mette la classica famiglia mafiosa italo-americana come sfondo e per protagonista il destino che incombe ineluttabile sulla vita degli individui. Con piccoli tocchi, pennella ad uno ad uno i diversi personaggi della vicenda; Ray, il fratello maggiore è il faro e, da quando suo padre gli ordinò a tredici anni di uccidere un uomo e di conservarsi il bossolo, è condannato a dover prendere le decisioni per tutto il gruppo familiare; Cesarino, all’opposto, è un bambinone, fragile ed insicuro che, avendo visto smembrato il proprio nucleo familiare, persi i punti di riferimento, dopo la morte di Johnny, sul finale, impazzisce e, dopo aver sparato all’impazzata, risparmiando donne e bambini, uccide Ray e si suicida. Non meno forti le caratterizzazioni femminili; Jeanette (Annabella Scorra), moglie di Ray e Clara (Isabella Rossellini), moglie di Cesarino, pur prevedendo gli sviluppi tragici a cui andranno incontro le loro famiglie, provano a mutare il corso degli eventi ma, gioco-forza, accettano il loro ruolo passivo e rimangono nell’ombra. Come suggerito dal titolo originale, l’intera vicenda è ambientata nella notte della veglia funebre intorno alla bara di Johnny. Il film, durissimo senza speranze, attraversato da una forte spiritualità laica, dopo aver perso di incisività nella parte centrale, si riscatta nella favolosa scena finale. Piccola citazione a La foresta pietrificata diretta da Archie Mayo nel 1936. Coppa Volpi alla 63 Mostra del cinema di Venezia a Chris Penn quale migliore attore non protagonista.

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