Gocce d’acqua su pietre roventi (Gouttes d’eau sur pierres brûlantes) di François Ozon – Francia, Giappone – 1999

20 Novembre 2024 | Di Ignazio Senatore
Gocce d’acqua su pietre roventi (Gouttes d’eau sur pierres brûlantes) di François Ozon – Francia, Giappone – 1999
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Leopold (Bernard Giraudeau), un agiato assicuratore cinquantenne, seduce il giovane diciannovenne Franz (Malik Zidi). I due diventano amanti ed il ragazzo, annullando sempre più la propria personalità, in nome dell’amore diventa il fedele custode del focolare domestico.

Leopold infligge al giovane Franz delle continue umiliazioni e l’arrivo di Vera (Anna Levine), fidanzata di Franz, e di Anna (Ludivine Sagnier), un transessuale, ex fidanzato di Leopold, modificherà gli instabili e precari equilibri tra i due amanti.

Come ogni melò che si rispetti, il finale non può essere che drammatico…

Il geniale cineasta francese (Sitcom, 8 donne e un mistero, Swimming pool, CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa, Potiche – La bella statuina…) rispetta fino in fondo la piece Tropfen auf Heisse Steine, scritta a soli 19 anni e mai rappresentata da Rainer Werner Fassbinder, a cui si è ispirato.

Suddiviso in quattro atti e confezionato con un taglio teatrale, Ozon ambienta la vicenda negli anni Settanta in Germania e fornisce un quadro amaro e disperato sulla complessità delle relazioni umane, pervase per lo più da continue squalifiche e cocenti sottomissioni.

Il freddo e gelido Leopold è descritto come un signore maturo, dalla forte personalità, che per le sue spiccate tendenze sadiche e perverse, ama distruggere chi resta impigliato nella sua rete seduttiva. 

In grado di controllare ogni emozione, novello “vampiro” d’anime, dopo aver annientato l’esistenza di Franz, si appresta, sul finale, a risucchiare nel suo torbido gioco, la giovane ed ingenua Anna. Franz è, invece, all’opposto, un ragazzo tenero ed insicuro, alla costante ricerca di una guida dopo che i genitori si erano lasciati quando aveva cinque anni.

Anima candida ed innocente, amante dei libri, del teatro e delle arti, risponde con un disarmante Perché no? a Leopold che gli chiede di andare a letto con lui.

A completare questo torbido quadro c’è Vera, la vecchia amante di Leopold che, seppur ripudiata, ancora innamorata di lui, si fa operare e diventa donna, nella speranza di ri-conquistarlo.

Con questo classico kammerspiel, Ozon ci ricorda come, in questa società borghese, regolata dai rapporti di poteri e di dominio, non ci può essere felicità per nessuno.

A rimarcare ancor più il senso claustrofobico della pellicola, la scelta del regista di girare completamente il film nella casa-prigione di Leopold.

Bernard Giraudeau, nei panni del cattivo di turno, è a dir poco straordinario.

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

 

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