I colori della Passione – (The mills anche the cross) di Lech Majewski – Polonia – 2011 – Durata 97’

28 Dicembre 2020 | Di Ignazio Senatore
I colori della Passione – (The mills anche the cross) di Lech Majewski – Polonia – 2011 – Durata 97’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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XVI secolo. Il pittore Pieter Bruegel (Rutger Hauer) racconta all’amico e collezionista d’arte, Nicholas Jonghelinck (Michael York) il simbolismo legato ai personaggi che compongono “La salita al Calvario”, un quadro composto da un centinaio di personaggi che l’artista ha deciso di ambientare nella contemporaneità. Dettagliatamente, e con dovizia di particolari, gli racconta i motivi che lo spingeranno a imprimere le loro storie sulla tela ed a mostrare il dolore e le sofferenze del popolo delle Fiandre vessati e soggiogati dalla ferocia e dagli orrori compiuti, al tempo, dagli invasori spagnoli. Per sottolineare ancor più la loro sofferenza, Brueghel metterà al centro del quadro la crocifissione di Cristo e la Vergine Maria (Charlotte Rampling), disperata, per l’uccisione del figlio. Come un pugno nello stomaco, infine, farà risaltare le giubbe rosse dei soldati invasori in luogo delle toghe e del sagum, tipici dei soldati romani.

Lech Majewski s’ispira al libro di Michael Francis Gibson The Mill and the Cross e ci regala degli splendidi “tableaux vivant” che danno forza ed energia ad una pellicola di difficile fruizione per il largo pubblico. Grazie alle voci fuori campo scopriamo, infatti, le storie dolorose che compongono i personaggi di uno dei capolavori del maestro fiammingo; una donna seppellita viva, un uomo frustato per strada, un altro picchiato a sangue dai soldati e issato su una ruota posta alla sommità di un palo. A far da collante alle diverse storie la descrizione del dipinto da parte del visionario pittore fiammingo che, su un grande foglio di carta, mostra a Jonghelinck il disegno preparatorio del futuro dipinto. Il regista polacco limita dialoghi e colonna sonora all’essenziale e grazie alla computer graphic, riproduce, con sorprendente precisione, le luci ed i colori della pittura dell’epoca, riuscendo nell’intento di far «entrare» lo spettatore nel dipinto. Curiosità: il regista è autore del soggetto del film Basquiat, diretto da Julian Schnabel.

 

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