Paul Javal (Michel Piccoli), scrittore di romanzi polizieschi, è chiamato a Roma, a Cinecittà, da Prokosch (Jack Palance), un produttore americano, per scrivere nuove scene più commerciali per il film sull’Odissea diretto dal celebre Fritz Lang (nella parte di se stesso), ritenuto un regista troppo autoriale.
Prokosch non disdegna di fare la corte a Emilia (Brigitte Bardot), la giovane moglie di Javal, che non solo non è geloso, ma addirittura la spinge tra le sue braccia.
Emilia inizia a pensare che il marito, vigliaccamente, possa trarre dei vantaggi dal corteggiamento del produttore e inizia a disprezzarlo.
La coppia è invitata a seguire il produttore nella sua magnifica villa a Capri e, dopo un ennesimo confronto, lei gli rivela che non l’ama più.
Javal allora cerca di riconquistare la moglie e le rivela che abbandonerà il progetto del film e riprenderà a scrivere per il teatro. Ma ormai è troppo tardi e Emilia lascia l’isola con il produttore. Ma….
Godard dirige un “film nel film” e per la prima volta non utilizza una sceneggiatura originale, ma traspone liberamente l’omonimo romanzo di Alberto Moravia.
Il film ruota sullo sfaldamento di una coppia, che dall’amore passa al disprezzo, ma può essere inteso anche (e soprattutto) come una metafora pessimistica sul destino del cinema finito in mano a produttori senza scrupoli che puntano solo al successo commerciale.
Il regista parigino inserisce alcuni dialoghi tratti dalla sua relazione con l’attrice Anna Karina e impone alla Bardot in diverse scene una parrucca di color nero che rimandano alla pettinatura della Karina, sua compagna del tempo.
La lavorazione fu funestata da continui litigi tra Godard e i produttori, dall’atteggiamento di Jack Palance, spesso ubriaco, dalla scelta della Bardot di comunicare con Godard solo con intermediari e dalla confusione sul set dove Bardot e Piccoli parlavano in francese e Palance in inglese.
Infine, Godard per i ruoli dei protagonisti avrebbe puntato su Kim Novak e Frank Sinatra e Ponti sulla Loren e Mastroianni.
Nella versione italiana Ponti vampirizzò letteralmente il film e lo fece accorciare di circa venti minuti, cambiò dei dialoghi, trasformando la presa diretta in doppiaggio (nell’originale ogni attore parlava nella propria lingua), fece rimontare intere sequenze, sostituì la musica di Georges Delerue con quella di Piero Piccioni e lo fece stampare con dei colori diversi.
Non pago, insoddisfatto perché Godard non aveva sfruttato la Bardot in chiave sexy, decise di non inviare il film alla Mostra del Cinema di Venezia e impose al regista di girare delle scene di nudo con l’attrice francese che poi furono tagliate.
Godard alla fine, dopo mille polemiche, disconobbe la versione italiana. Il film fu girato nella villa di Malaparte a Capri e Godard lascia molto spazio alle bellezze naturalistiche dell’isola.
Citazione a Viaggio in Italia di Roberto Rossellini.
Nel cast Giorgia Moll nei panni di una segretaria d’edizione. Cameo dello stesso Godard nei panni dell’aiuto regista.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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