Il grande campione (Champion) di Mark Robson – USA – 1949 – Durata: 124’

7 Agosto 2022 | Di Ignazio Senatore
Il grande campione  (Champion) di Mark Robson – USA – 1949 – Durata: 124’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Midge Kelly (Kirk Douglas) ed il fratello Tony (Arthur Kennedy) hanno comprato delle quote di un bar a Chicago, ma il proprietario, un tipo scorbutico, senza mezzi termini, comunica loro che sono stati truffati Nel locale c’è la dolce Emma (Ruth Roman). Midge le fa gli occhi dolci, lei cede alle sue avances e quando il padre li scopre, costringe Midge a sposarla. Midge accetta ma, al termine della cerimonia, l’abbandona. Assieme a Tony si reca a Los Angeles e va nella palestra di Tommy Haley (Paul Steward) che intuisce che in lui c’è della stoffa e lo sottopone a dei duri e faticosi allenamenti. Dopo aver vinto diversi incontri, Midge ha la sua grande occasione e può sfidare John Dunne (John Daheim), ma Haley gli comunica che i boss della boxe hanno già decretato che deve perdere l’incontro e cadere al tappeto. Midge non ci sta e manda kappao l’avversario. Pestato dopo l’incontro, per risalire sul ring, dovrebbe pagare agli scommettitori una cifra da capogiro e si lascia convincere da Susan a cambiare procuratore e ad affidarsi al potente Harris (Luis Van Rooten). Midge ritorna sul ring, vince ma s’innamora, ricambiato, di Palmer (Lola Albright), la giovane moglie di Harris. Senza battere ciglio, per spingerlo a piantare in asso la moglie, Harris gli offre metà della borsa della rivincita con Dunne. Midge non se lo fa ripetere due volte e si sbarazza di Palmer. E’ alle porte il grande match con Dunne, ma la tragedia è dietro l’angolo.

Film che mette in campo il solito squattrinato protagonista che, come unica via di riscatto da una condizione di disagi e povertà, abbraccia la via del pugilato, scala  le vette della classifica, guadagna un mucchio di quattrini e diventa campione del mondo. A differenza delle altre pellicole del genere, Midge è però  descritto come un personaggio cinico, spietato e senza cuore; non solo abbandona Emma, il giorno delle nozze, ma quando il fratello Tony, gli comunica di essersi innamorato di lei e vuole sposarla, piomba in casa della donna e la seduce. Divorato dall’ossessione del successo e del denaro, antepone i suoi interessi a quelli delle persone che lo circondano, calpestando affetti e legami. Il regista lascia largo spazio alle riprese degli incontri e mostra i volti dei pugili, segnati dai pugni ricevuti e trasformati in maschere di sangue. Quello che colpisce maggiormente non è tanto la violenza dei pugni che si scambiano i pugili sul ring, ma la goffaggine con la quale i due contendenti si sfidano sul ring. Al pari di novellini, invece, di tenere alta la guardia o di giocare di scherma, se le danno, infatti, di santa ragione, senza cercare di parare o di schivare un colpo. Kirk Douglas è perfetto nel ruolo e dona al personaggio un inimitabile tocco sinistro.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi