Il grido di Michelangelo Antonioni – Italia – 1957 – B/N – Durata 116′

16 Marzo 2019 | Di Ignazio Senatore
Il grido di Michelangelo Antonioni – Italia – 1957 – B/N – Durata 116′
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Abbandonato da Irma, l’amante (Alida Valli) con la quale aveva convissuto sette anni, Aldo (Steve Cochran) un operaio di uno zuccherificio, decide di mollare tutto e di andare, con Rosina, la sua piccola bambina, alla ricerca di un nuovo lavoro. Dopo aver fatto visita ad Elda, una sua vecchia fiamma, trova un posto di benzinaio, in una pompa gestita da Virginia (Dorian Gray), con la quale allaccia una fugace relazione affettiva. Dopo aver continuato a vagare come un randagio e senza meta, incontra Andreina, una prostituta dall’animo tenero e sensibile. Ma il suo cuore è altrove. Ritorna da Irma, ma scopre che la donna ha avuto un figlio con il suo nuovo amante. Disperato, sale sulla torre della sua (ex) fabbrica e si suicida.

Film su quella silente emorragia che, goccia dopo goccia, ti dissangua l’anima ed il cuore. La grandezza di questo film sta nel raccontare senza sussulti o colpi di scena, la lenta ed inesorabile agonia emotiva di un uomo che, dopo essere stato abbandonato dalla donna amata, spezzato dentro, cerca di dare, inutilmente, un senso alla propria esistenza. Nessuna delle donne che incontra è in grado di risvegliare la sua voglia di vivere; né la materna Elda, né la procace e sensuale Virginia, né la “sfortunata” Andreina, né la piccola Rosina. Le atmosfere nebbiose della campagna ferrarese (esaltate da un bianco e nero asciutto ed essenziale) diventano lo specchio dell’anima del protagonista. Da notare che il grande Maestro ferrarese sceglie come protagonista di questo “dramma borghese” (non a caso) un operaio che, non si rifugia nel delitto passionale, né uccide l’amante della donna. Di fronte al tragico ed ineluttabile destino, Aldo non può né lottare, né fuggire. All’uomo (segnato dentro, marchiato dalla sofferenza) non resta che sparire nel nulla. Antonioni filma (forse) il film “on the road” più straziante di tutta la storia del cinema. Struggente ed avvolgente la colonna sonora. Magistrale la fotografia di Gianni Di Venanzo, con Dorian Gray doppiata da Monica Vitti.

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