Una notte Cathryn (Susannah York) riceve la telefonata di una donna che le svela che suo marito Hugh (René Auberjonois) la sta tradendo con la sua giovane amante. Per dar forza alle sue affermazioni l’anonima interlocutrice le fornisce il numero di telefono e l’indirizzo dell’alcova. Cathryn è sconvolta da questa rivelazione e prova a telefonare al marito, ma la linea è interrotta. La donna inizia allora ad allucinare la presenza in casa di René (Marcel Bozzuffi) il suo ex amante. Nella speranza di restituirle un pizzico di tranquillità, Hugh decide di andare con lei nella loro casa di montagna, ma anche in quella sorta di paradiso terrestre Cathryn continua a essere perseguitata dal fantasma di René con il quale intreccia un interminabile e appassionato dialogo. Hugh scopre che sua moglie sta parlando nel vuoto quando nel cottage sopraggiunge Marcel (Hugh Milais) ex amante della donna. Cathryn è sempre più in preda alla follia e un paio di omicidi reali o fantasticati chiudono la vicenda.
Altman, uno dei registi più sopravvalutati di tutta la storia del cinema, confeziona un polpettone indigeribile e noioso che non regala la più flebile emozione. Non bastano un paio di allucinazioni autoscopiche della protagonista, qualche incubo disseminato qua e là e il giochetto di far scivolare il viso di un personaggio su quello di un altro per gridare al capolavoro. Dal romanzo In the search of unicorn di Susannah York.
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