Jus primae noctis di Pasquale Festa Campanile – 1972

21 Maggio 2017 | Di Ignazio Senatore
Jus primae noctis di Pasquale Festa Campanile – 1972
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Jus primae noctis

di Pasquale Festa Campanile con Marilù Tolo, Renzo Montagnani, Paolo Stoppa, Clara Colosimo, Felice Andrasi, Toni Ucci, Ely Galleani, Giancarlo Cobelli, Gino Pernice – Durata 109’ – V.M 14 – 1972

Ariberto da Ficulle (Lando Buzzanca), sposa la stagionata Matilde di Montefiascone (Clara Colosimo) e diviene signore di un piccolo feudo. Per rendere più decoroso il castello dove dimora, impone ai sudditi diversi balzelli. Ma Gandolfo (Renzo Montagnani) e Guidone (Toni Ucci) non sono disposti a chinare la testa e con dei piccoli escamotage, provano a mettergli i bastoni tra le ruote. Per coronare il sogno di combattere in guerra, Ariberto deve arruolare dei mercenari ed impone allora ai feudatari le tasse più strambe ed ogni suddito deve pagare degli scudi per abbeverarsi alla fonte, lavare e stendere i panni, entrare ed uscire dalle mura e finanche per ogni bacio, carezza che scambia nell’intimità. Non pago, scartabellando tra antiche carte, scopre che può instaurare nuovamente il diritto dello “jus primae noctis” ed, a meno che il futuro marito non paghi un numero esorbitante di scudi, decide di avvalersene, se ad essere impalmata è una bella figliola. Dopo aver portato a letto la moglie di Guidone, Ariberto punta gli occhi sulla bella Venerata (Marilù Tolo), promessa sposa di Gandolfo, alla quale impone di girare per il feudo a seno scoperto. Esuberante sessualmente, dopo aver fatto l’amore, in una notte, con trenta giovani mogli dei suoi sudditi, scatena la rabbia di Matilde che, offesa, abbandona il feudo ma, nel transitare sul ponte levatoio del castello, precipita nell’acqua del fossato e muore. Dopo aver cercato, invano, di piegare la resistenza di Gandolfo, Ariberto esercita il diritto di “jus primae noctis” con Venerata e prende in sposa Beata (Ely Galleani). Ma Gandolfo, per vendicarsi, organizza una rivolta e, dopo aver disarmato i soldati mercenari di Ariberto, lo ripaga con la stessa moneta, andando a letto, assieme agli altri sudditi, con Beata. Abbandonato in groppa ad un somaro, ad Ariberto non resta che chiedere al Papa (Paolo Stoppa) ed all’Antipapa, che fanno a gara a chi arriva prima a Roma, un aiuto per riconquistare il suo feudo.

Per un approfondimento sulla filmografia di Lando Buzzanca si rimanda al volume “Io Lando Buzzanca Conversando con Ignazio Senatore” – Guida Editore (2017)

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