La sposa in nero (La mariée était en noir) di François Truffaut – Francia – 1968

18 Ottobre 2024 | Di Ignazio Senatore

Julie (Jeane Moreau) ha coronato il proprio sogno d’amore e, radiosa e festante, in abito da sposa, è sul sagrato della chiesa, al fianco del marito David (Serge Rosseaux).

In un appartamento di fronte, il pittore Fergus (Charles Denner), il gaudente Bliss (Claude Rich), il politico Clement Morane (Michel Londsale) e il banchiere Coral (Michel Bouquet), tra una mano e l’altra di poker scommettono che riusciranno a colpire con un fucile ad alta precisione il parafulmine della chiesa.

Il trafficante Holmes Delvaux (Daniel Boulanger) imbraccia il fucile ma, per una tragica fatalità, colpisce in pieno David che stramazza al suolo.

I cinque si danno alla fuga ma Julie, scoperti i colpevoli, implacabile, li elimina ad uno ad uno; chi muore asfissiato, chi avvelenato, chi precipitando nel vuoto o trafitto da una freccia.

Ma Delvaux è, intanto, finito in galera e Julie, con lucida fermezza, per poter portare a termine la personale vendetta, si autodenuncia e finisce dietro le sbarre…

Considerato un film minore del regista francese, questo piccolo gioiello è dotato di una struggente e melanconica poesia. “Sono morta lo stesso giorno in cui è morto David” afferma Julie nelle prime battute del film.

Eroina algida e fredda, dopo aver ucciso con lucida determinazione i responsabili della morte del marito, cancella sul proprio taccuino il cognome di chi ha appena eliminato.

Angelo della morte, nel mettere in atto l’inarrestabile vendetta, non si concede il più piccolo cedimento emotivo, né un attimo di incertezza o pentimento.

Truffaut depura al massimo le scene del delitto, lasciandole quasi sempre fuori campo, ma con la macchina da presa scava, perlustra, senza pietà, il volto di Julie, rovistando nel suo inconsolabile dolore.

Dal romanzo The bride wore black di Cornell Woolrich, genio del giallo e della suspense, che lo firmò con lo pseudonimo di William Irish.

Per un approfondimento sul tema, corredato da schede film e commento critiche, si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

 

 

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