Mélanie (Déborah François), figlia di un macellaio, sogna un futuro raggiante come pianista.
All’età di dieci anni, emozionata e tremante, si presenta ad un saggio di pianoforte per l’ammissione al Conservatorio.
Suona magnificamente ma, nel corso dell’esecuzione, Ariane (Catherine Frot), nota concertista e presidente della giuria, nel firmare un autografo a un’ammiratrice, la distrae.
Melanie si deconcentra, fa qualche piccolo errore, pregiudicando, irrimediabilmente, la prova.
Abbandonato il sogno di entrare al Conservatorio, Mélanie rinuncia per sempre alla musica e, dopo anni, è assunta come stagista nello studio del famoso avvocato Jean Fouchécourt (Pascal Greggory), marito di Ariane.
Mélanie è dolce, disponibile, sorridente, ha un bel visino pulito e conquista ben presto la fiducia di Fouchécourt che le propone di diventare la babysitter di Tristan (Antoine Martynciow), il loro taciturno figliolo.
Mélanie ispira fiducia e, senza menzionare il fatidico saggio musicale, dopo aver accennato vagamente al proprio passato di aspirante pianista, diventa la “voltapagine” di Ariane.
Ma come recita un vecchio adagio, la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Esordio di gran classe di Dercourt, insegnante di viola al Conservatorio di Stasburgo, che, con piccole pennellate e un intenso gioco di sguardi, ci regala un piccolo capolavoro che ruota intorno all’algida, invisibile e calcolatrice Mélanie.
Per tutta la vita lei cova un inestinguibile rancore nei confronti di Ariane, responsabile di averle stroncato i sogni di gloria, e sceglie una vendetta non urlata, ma sottile e sotto traccia.
Angelo biondo con il cuore di pece, ruba prima la fiducia di Fouchécourt, diviene l’inseparabile compagna di giochi di Tristan e, dopo aver infiammato i sensi della fragile e smarrita Ariane, le fa fallire l’audizione con un noto produttore americano e, con un piccolo stratagemma, fa in modo che il marito scopra la passione segreta che Ariane nutre per lei.
Il regista è un maestro nel descrivere la trepidazione di Ariane e degli altri musicisti prima delle registrazioni alla radio.
Déborah François è incantevole ma Catherine Frot, nei panni della fragile e sensibile concertista, che si strugge per la musica e per tutto il film, cerca, invano, un equilibrio interiore, non è da meno. Magica la colonna sonora.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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