L’assassino è al telefono di Alberto De Martino – Italia – 1972

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Eleonor Loraine (Anne Keywood), nota attrice di teatro, incrocia lo sguardo di uno sconosciuto e sviene. Giunge in ospedale in preda a uno stato di shock, completamente priva di memoria. Il dottor Chandler, prima di praticarle un’iniezione di pentotal si rivolge a George, il marito: “Spero che sblocchi la sua resistenza, liberando il suo inconscio”. Eleonor regredisce e accenna a Peter, il suo ex marito morto cinque anni prima in circostanze misteriose, e a un misterioso sicario che vuole ammazzarla. Eleonor si sente soffocata in quell’ospedale e la sera stessa scappa. Intanto sono in corso le prove di Lady Godiva al Teatro Fiammingo di Bruges, di proprietà di Margareth (Rossella Falk) sorella di Peter, ed Eleonor dovrebbe interpretare il ruolo principale. Date le sue evidenti difficoltà, la parte viene affidata a sua sorella Dorothy che, scambiata per la protagonista, viene uccisa. Eleonor cerca di far perdere le sue tracce, ma è braccata dal killer (Terry Savalas). che dopo un convulso inseguimento nel teatro, morirà schiacciato dal sipario. Nell’ultimo colpo di scena si scopre che Margareth, innamorata di Eleonor, aveva assoldato il killer per spaventare Peter, il quale era stato freddato perché aveva reagito.

Thriller che mantiene un buon ritmo per tutta la durata, ma che non inchioda alla sedia e che non convince per il banale sviluppo della storia. Il regista Alberto De Martino ricostruisce il passato di Eleonor ricorrendo all’uso costante del flashback e ci mostra la protagonista che a fatica incolla i pezzi del proprio passato e non sa più di chi fidarsi. In una scena clou George le offrirà da bere, ma basterà un gesto sospetto per confermarle che l’uomo vuole avvelenarla. Terry Savalas ha la giusta faccia del cattivo, ma non si comprende perché abbia atteso cinque anni per eliminare Eleonor, scomoda testimone dell’omicidio di Peter. Musica romantica e melensa perennemente in sottofondo.