L’avvocato Persichetti (Gastone Moschin), a capo di un’importante società petrolifera, è invaso da alcune fantasie erotiche e allucina di far l’amore con le donne che incontra durante la giornata.
A letto, però, da mesi, fa fiasco sia con la sensuale mogliettina Ciccia (Janet Agren), che con l’amante Claretta (Silvia Dionisio).
Il professor Pazzoni (Jacques Difilho), ipotizza allora che la sua impotenza sia il risultato di un trauma infantile e che, per sbloccarsi, deve andare a caccia di avventure erotiche con donne che non siano la moglie.
Persichetti seduce allora Marietta (Neda Arneric), la giovane cameriera, la segretaria (Milena Vukotic) e la dottoressa Bonetti (Isabella Biagini).
Non essendo ancora guarito, sempre su consiglio dello psichiatra, decide di proporre uno scambio di coppia; Ciccia finirà tra le braccia del ministro (Vittorio Caprioli) e lui in quelle di Gertruda (Maria Antonietta Belluzzi), abbondante e bruttina consorte dell’onorevole.
Ogni tentativo è vano e, quando il professor lo invita a proporre alla moglie l’ennesima trasgressione (far l’amore con l’idraulico mentre lui li osserva di nascosto), lei non si tira indietro e, inizia sempre più a prenderci gusto. Le speculazioni in borsa di Persichetti sono fin troppo disinvolte e finisce nel mirino della finanza.
Costretto a dimettersi dalla carica di presidente, guarisce solo dopo aver rivissuto il trauma infantile e, diventato un satiro, non riesce più a placare i propri impulsi erotici.
Ma, il destino è dietro l’angolo e, vittima ancora una volta dello stesso trauma, finirà a sferruzzare maglioni e ad andare a letto con l’idraulico, già amante della moglie.
Vicario affida a Gastone Moschin il ruolo di protagonista e fa il verso a Vedo nudo di Dino Risi. Persichetti, infatti, allucina intorno a sé, donne nude, ma, a differenza di Nino Manfredi, protagonista della commedia del regista milanese del 1969, agisce i propri istinti e le porta a letto.
La trama ha uno sviluppo prevedibile e si assiste, stancamente, alle avances dell’avvocato, che non risparmia nessuna donna che gli capita a tiro.
Il continuo ingresso in campo della figura dello psichiatra, che si lancia in improbabili divagazioni scientifiche e insiste nel teorizzare che il blocco psichico del paziente sia legato a un trauma infantile, finisce per essere ripetitivo e privo di appeal.
Nel corso della narrazione si scopre il trauma che aveva colpito Persichetti; quando era adolescente; nello spiare una coppia che amoreggiava, i suoi testicoli erano stati feriti dalle punte di un cancello.
Caprioli veste ancora una volta i panni dell’onorevole che va a letto con la splendida Agren e resta anche lui impigliato nello scandalo finanziario che travolge Persichetti.
Moschin, per la prima volta in un ruolo da protagonista, aveva già debuttato nel filone, al fianco della bellissima Agren, due anni prima in Fiorina la vacca di Vittorio De Sisti e l’anno successivo in Paolo il caldo di Marco Vicario.
Debutto di Paola Senatore che proseguirà nel filone con Il ginecologo della mutua di Joe D’Amato (1977), con L’infermiera di notte, La settimana al mare di Mariano Laurenti e con il divertente Dove vai se il vizietto non ce l’hai di Marino Girolami (1980).
Esordio anche per di Jimmy il Fenomeno nella commedia sexy. Neda Armeric, meteora nel filone sexy, era comparsa lo stesso anno in Paolo il caldo di Marco Vicario.
Da segnalare il futuro premio Oscar Giuseppe Rotunno alla fotografia.
Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “La commedia sexy alla napoletana Enzo Cannavale, Vittorio Caprioli Carlo Giuffrè”, edito da Il Foglio Letterario – 2024
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