Gabrielle Aurore Deneige (Ludivine Sagnier), ventenne inquieta e sensuale, legge in televisione le previsioni meteorologiche, ma fresca, simpatica e spigliata, ha tutti i numeri per sfondare sul piccolo schermo.
Un giorno è affascinata da Charles Saint-Denis (François Berléand), un raffinato scrittore di successo, sposato. I due diventano amanti e, impigliata nella rete seduttiva del maturo dongiovanni, Gabrielle cede ad ogni suo desiderio e non batte ciglio quando lui le chiede di andare a letto con i suoi amici dell’alta borghesia.
Paul André Gaudens (Benoît Magimel), instabile e fragile, giovane rampollo di una ricchissima famiglia, completamente all’oscuro delle bollenti frequentazioni di Gabrielle, le fa una corte spietata e quando Gabrielle intuisce che Charles non lascerà mai la moglie, delusa e rassegnata, sposa Paul a cui confida le sue scandalose frequentazioni del passato.
Paul non regge il colpo e, nel bel mezzo di una serata di beneficenza, spara a Charles, urlando ai presenti di essersi vendicato di chi aveva irrimediabilmente pregiudicato il buon nome della moglie.
Per evitare che Paul sia condannato ad una pena ancora più severa, la madre preme su Gabrielle affinché, nel corso del processo, renda pubblico il suo torbido passato. Gabrielle, dapprima nicchia, ma poi racconta tutto in aula. I giornali scandalistici vanno a nozze, la sua carriera in televisione va a rotoli e sul finale, diseredata dalla suocera, si ritrova senza il becco di un quattrino.
Senza mai tradire il proprio cinema, Chabrol ambienta questa amara e pessimistica vicenda a Lione ed affonda i colpi contro le falsità e le menzogne di una borghesia malata e agonizzante.
Il grande regista transalpino lascia fuori campo le scene più peccaminose e s’ispira al film L’altalena di velluto diretto nel 1955 da Richard Fleischer.
Rispetto alla precedente pellicola introduce alcune piccole varianti; il maturo seduttore non è un famoso architetto, ma un noto scrittore; la giovane protagonista femminile lavora in televisione e non in un circo; la follia omicida del giovane miliardario esplode nel corso di un incontro di beneficenza e non più in un ristorante.
A differenza di Fleischer, Chabrol lascia più sullo sfondo la gelosia del giovane marito e trasforma la giovane protagonista in una donna più libera e spregiudicata.
Sin dalle prime battute, Chabrol si schiera spudoratamente dalla parte di Gabrielle e la descrive come un’adolescente, candida ed innocente, che accetta l’assillante corte del giovane spasimante non per un mero calcolo economico, ma solo per lenire le ferite d’amore e colmare un vuoto che risale all’infanzia, vissuta senza la figura paterna.
Il titolo originale del film La fille coupée en deux (La donna tagliata in due) rimanda chiaramente all’anima della giovane protagonista, divisa fra due uomini diametralmente opposti; Charles il classico casanova di mezza età, narciso ed egocentrico e Paul, un adolescente instabile e viziato, incapace di controllare i propri impulsi.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.