Ignazio Senatore intervista Vincenzo Marra: “L’equilibrio”, “preti l’uno contro l’altro”

23 Agosto 2017 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Vincenzo Marra: “L’equilibrio”, “preti l’uno contro l’altro”
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Con L’equilibrio ho realizzato un bisogno antico; quello di narrare i tanti interrogativi legati alla figura dei sacerdoti e proporre una riflessione intorno ai concetti di fede, impegno e cammino spirituale. Ho scelto di raccontare, con delle forti tinte, quello che definisco “percorso cristologico e, dopo aver girato nelle periferie e seguito molti sacerdoti, ho deciso di ambientarlo in un territorio di confine come quello de la “Terra dei fuochi”.

E’ un fiume in piena il regista napoletano Vincenzo Marra (Tornando a casa, Vento di terra fino al recente La prima luce), al suo ottavo film che verrà proiettato nelle “Giornate degli autori” alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. 

L’equilibrio  afferma Marra, ruota intorno allo scontro di due sacerdoti ed ognuno impersonifica una visione di come dovrebbe essere inteso quel ruolo. Gli stessi attori protagonisti,  Mimmo Borrelli e Roberto Del Gaudio, a luci spente, cercavano di convincere l’altro che il personaggio che interpretavano era nel giusto. Coerentemente alla trama ho scelto la lingua napoletana e di non puntare su attori famosi, ma su dei non professionisti, alla loro prima esperienza sul grande schermo, eccezione fatta per Paolo Sassanelli che compare in un cameo. Ma al di là della trama che, spero, scateni dibattiti e riflessioni, sono anche particolarmente contento perché, da un punto di vista stilistico, ho fatto tutto il film con novanta piani sequenza ed in ogni inquadratura compare Mimmo Borrelli.”

Il film (nelle sale il 21 settembre) narra di Giuseppe, sacerdote campano, già missionario in Africa, che opera in una piccola diocesi di Roma. Dopo aver chiesto di essere trasferito in un piccolo paesino del napoletano, prende il posto del parroco del quartiere, Don Antonio, un uomo dal grande carisma, in prima linea contro i sotterramenti di rifiuti tossici. I due sacerdoti finiranno per entrare, irrimediabilmente, in rotta di collisione.

Marra, che dichiara di non essersi ispirato a nessun altro film che ruota sui sacerdoti, cattolico convinto, una vita spesa tra Roma, Napoli ed il Cile, sottolinea come il titolo del film sia frutto di una scelta ben precisa.

Cosa significa essere in “equilibrio” in una terra di confine? E’ giusto che certi compiti delicati siano affidati a delle persone che non dovrebbero occuparsene, laddove dovrebbero farlo altre figure istituzionali? Ma se lo Stato è assente ? E si può essere in “equilibrio” senza scendere a compromessi con certi personaggi?

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno  23-8- 2017

 

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