Mean creek di Jacob Aaron Estes – USA – 2004 – Durata 90’

21 Gennaio 2020 | Di Ignazio Senatore
Mean creek di Jacob Aaron Estes – USA – 2004 – Durata 90’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

George (Josh Peck), un ragazzo ipodotato, ma grosso come una montagna, è il terrore degli studenti che frequentano la scuola di una piccola città dell’Oregon. Uno dei suoi bersagli preferiti è il piccolo Sam (Rory Culkin) che torna spesso a casa, gonfio di botte. Rocky (Trevor Morgan), fratello maggiore di Sam, propone a lui ed ai i suoi amici Marty (Scott Mechlowicz) e Clyde (Ryan Kelley) di dare a George una sonora lezione; George non sa nuotare e, con la scusa di festeggiare il compleanno di Sam, basta organizzare una gita in barca e farlo cascare nel fiume. George s’aggrega alla comitiva insieme alla tenera Mille (Carly Schroeder), compagna di giochi di Sam, ignara dell’oscuro disegno dei suoi amici. La giornata è splendida, i ragazzi scherzano e si prendono in giro e George appare loro sempre più come un ragazzino stupido e rallentato. Sam, Rocky e Clyde fanno marcia indietro e decidono di abbandonare i loro propositi di vendetta e convincono Marty, il duro, a piegarsi alla decisione del gruppo. George inizia però a stuzzicare Marty accennando a suo padre, morto suicida. La tensione sale improvvisamente alle stelle e, per zittirlo, Rocky lo spinge, involontariamente, in acqua. Nessuno dei ragazzi alza un dito per salvarlo e George, dopo aver chiesto invano aiuto, affoga. Dopo averlo trascinato a riva, il componenti del gruppo occultano il cadavere e lo sotterrano. Tornati a casa, divorati dai sensi di colpa, confessano alla polizia il loro crimine. All’esordio Estes dirige una pellicola inquietante, carica di pathos e di poesia che oscilla tra il thriller ed il film di formazione. Con maestria il regista alterna scene dove la tensione si taglia a fette a dei quadretti teneri e deliziosi dove i protagonisti scherzano e confessano le loro paure ed incertezze. Ma forse la vera forza del film è nel sottolineare che anche degli adolescenti dal faccino pulito possano covare nel loro cuore fantasie malsane ed inquietanti e che, quando sono in gruppo, un istinto animalesco e selvaggio prende il sopravvento su di loro. Da antologia il finale duro, tagliente e spietato che mostra, dopo la morte di George, gli sguardi persi e smarriti dei ragazzini. Splendidi i paesaggi che fanno da cornice alla vicenda. Ottima la colonna sonora.

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi