Pater familias di Francesco Patierno – Italia – 2003 – Durata 87’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Alessandro violenta sua sorella Anna (Antonella Migliore) e Matteo (Luigi Iacuzio) il suo fidanzato, per vendicarla, lo uccide ed è condannato a scontare dieci anni di carcere. Quando suo padre muore a Matteo concedono un giorno di permesso e lui ritorna a Giugliano, città dell’hinterland napoletano. E mentre rivede amici e vecchie conoscenze è assalito da ricordi e dai frammenti del passato; Gegè (Michelangelo Dalisi) si è suicidato quando ha scoperto che il patrigno aveva rubato tutti i suoi risparmi; Rosa (Federica Bonvolontà) abusata e messa incinta è costretta  sposare Giovanni (Nando Triola) uno sbandato e violento; Antimo è morto mentre tentava di compiere una rapina, Roberto cadendo da un palazzo abbandonato.

Film che ti destabilizza, che non ti da certezze, duro, caustico, senza speranze, più reale del reale. Patierno mette in campo ragazzi allo sbando e dalla pistola facile che comunicano tra loro solo a calci, a pugni ed a sputi in faccia, che intendono la  sessualità come puro istinto animalesco e che vivono in famiglie disperse e scompaginate. La vita non vale meno di niente, sembrano urlare in coro gli sconfitti e dolenti protagonisti e per loro non c’è spazio né per la commozione, né per il rimpianto. Recitato in dialetto napoletano con sottotitoli in italiano. Cammei di Sergio Solli e di Marina Suma nei panni dei genitori di Rosa. Liberamente tratto da un romanzo di Massimo Cacciapuoti che l’ha sceneggiato col regista.