Savage Grace di Tom Kalin – USA – 2008 – Durata 96’

16 Giugno 2022 | Di Ignazio Senatore

Barbara Daly (Julianne Moore), ex attricetta, dotata di una bellezza travolgente, sposa il ricco Brooks Baekeland (Stephen Dillane), nipote di un industriale, diventato milionario con la bachelite.

Barbara, avventuriera inquieta e trasgressiva, ossessionata dal desiderio di essere accettata e dal “bel mondo”, si impegna a organizzare serate mondane.

Il marito, invece, all’opposto, freddo e distaccato, subisce controvoglia la frequentazione di ex nobili, vuoti e vaporosi, e di ricchi noiosi e incolori. Nel 1946 nasce il piccolo Tony e la coppia, da New York vola a Parigi, e poi, anni dopo quando Tony (Eddie Redmayne), è adolescente, in Spagna.  

Lì Tony conosce Blanca (Elena Anaya) ma fa coppia con il giovane Black Jake (Unax Ugalde). Grace sembra non dar peso alle avventure omosessuali del figlio, ma incassa a fatica l’abbandono del marito, che fugge via con Blanca.

Tony e Grace sono travolti dal raffinato Sam Green (Hugh Dancy), che diventa l’amante di entrambi. Sul finale, Grace, sempre più sola e depressa, alla ricerca disperata di un anelito di vita, seduce il figlio. La vicenda non può che concludersi tragicamente.

Il regista adatta per il grande schermo il romanzo di Natalie Robins e Steven M.L. Aronson e confeziona una pellicola elegante e raffinata, che mette al centro una donna ribelle e tormentata, travolta da un incessante anelito di vita che si lega, sin dalle prime battute, morbosamente al figlio.

Il regista si avvale di una splendida fotografia, di un’ambientazione con i fiocchi e lascia che la voce fuori campo di Tony, commenti l’evolversi della vicenda.

Il regista non punta allo scandalo e la scena dell’incesto va intesa come il disperato tentativo di una madre di tenere ancora legato a sé il figlio, l’unica persona che , di fatto, si prende ancora cura di lei.

Attraversata da una malsana inquietudine e da una struggente melanconia, la scena bollente” mostra il grado di disperazione alla quale giunge la protagonista, travolta ormai da un’oceanica tristezza.

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