Sotto la sabbia (Sous la sable) di François Ozon – Francia- 2000

Marie (Charlotte Rampling) e Jean (Bruno Cremer), sposati da ventiquattro anni, senza figli, vanno in vacanza al mare in una spiaggia deserta.

Lei si addormenta e, quando si risveglia, scopre che il marito sembra sparito nel nulla. Si rivolge alla polizia per denunciare la scomparsa, ma le ricerche non danno alcun esito.

Ritornata a Parigi, come se nulla fosse accaduto, Marie lo allucina, conversando amorevolmente con lui e gli racconta quello che le è capitato nel corso della giornata.

Amanda (Alexandra Stewart), l’amica del cuore, cerca di tirarla un po’ su e le presenta Vincent (Jacques Nolot), una persona colta e distinta che inizia a farle una corte discreta.

Marie cede al suo fascino, ma continua a tenere sempre ben saldo il legame con Jean.

La polizia le comunica che ha pescato in mare il cadavere di un uomo; lei vacilla, prende tempo e, quando si reca all’obitorio per il riconoscimento della salma, afferma che non è quella del marito.

Pellicola delicata e sospesa che descrive la dolce follia di una donna incapace di rassegnarsi alla scomparsa del marito e che, negando la realtà, continua a credere che le stia accanto.

Rientrando in casa gli chiede se ha cenato, gli compra una cravatta ed una camicia e si lamenta con gli amici perché lui non l’accompagna in palestra.

E quando Vincent la bacia timidamente, gli risponde, in maniera secca ed irritata: “Ma come le viene in mente? Sono una donna sposata”.

Il regista prova a mescolare le acque e lascia supporre che Jean, un uomo che assumeva antidepressivi, possa essersi suicidato o volatilizzato nel nulla perché stufo del matrimonio e della soffocante presenza della moglie.

Il film è condito da una dolce ironia ed il finale, lasciato volutamente aperto, è dolorosamente toccante.

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024