Terapia e pallottole di Harold Ramis – USA – 1999 – Durata 103’

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore

Paul Vitti (Robert  De Niro) potente boss della mafia, dopo essere scampato ad una pioggia di proiettili sparati da una banda rivale, inizia a soffrire di attacchi d panico. Per le cure Jelly (Joe Viterelli) la sua guardia del corpo gli consiglia Ben Sobel (Billy Cristal uno psicanalista che, per caso, gli aveva tamponato l’auto. Nel corso di un trattamento non proprio ortodosso lo psicoanalista aiuta Vitti a liberarsi di un trauma subito nell’infanzia; suo padre era stato ammazzato in un ristornate, da una banda rivale, davanti ai suoi occhi e lui, in tutti quegli anni, Vitti si era sentito in colpa per non averlo potuto salvare.

Commedia divertente che, nella prima parte del film, fa sganasciare dalle risate ma che, nella seconda, si disunisce perdendo ritmo e smalto. L’idea di un mafioso vittima d’attacchi di panico è originale ed il regista contrappone al duro e spietato Vitti, il timido, impacciato e pasticcione dottor Sobel. Nel corso della prima seduta, Vitti elenca al dottore i sintomi di cui è affetto un suo ipotetico amico: “Quest’amico è un tizio molto potente… Non aveva mai avuto problemi con niente…Adesso all’improvviso, casca a pezzi, piange senza ragione, non può dormire, non può più stare con i suoi amici, perché all’improvviso diventa nervoso davanti a loro. E come volesse sfuggirli. E poi gli prendono delle specie di attacchi. Lui, non riesce a respirare, si sente come svenire, dolori al petto. E’ come se si sentisse di morire.” Sobel lo ascolta attentamente ed intuisce che è lui il paziente a cui fa riferimento. Vitti si sente allora, magicamente sollevato e gli risponde:“Sei bravo, sei bravo. Il peso è sparito. Mi terrò in contatto con te. Un’altra piccola cosetta; se io parlo con te e tu mi dici che sono finocchio, io ti ammazzo. Ci siamo intesi?” L’idea del mafioso che tiene sulle spine il proprio analista e che lo trascina con sé nelle riunioni con gli altri boss mafiosi è divertente ed il regista lascia più volte intendere che nonostante tutto, la sgangherata relazione terapeutica con Vitti per Sobel è di gran lunga più eccitante delle noiosissime sedute con gli altri pazienti. Nel corso delle successive sedute Sobel fa un timido accenno al complesso di Edipo e Vitti, di rimando, gli urla: “Ma che stai a di, che mi volevo scopare mia madre? Sei tutto scemo. E’ Freud era malato e pure tu se gli dai retta.” Da segnalare una breve apparizione di Chazz Palminteri nei panni di un boss rivale di Vitti e di Isaac (Bill Macy) padre di Sobel e famoso psichiatra dalla schiacciante personalità. Nel 2002 il film ha avuto un sequel dal titolo Un boss sotto stress diretto dallo stesso regista.

 

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