Vestito per uccidere (Dressed to kill) di Brian De Palma – USA – 1980 – Durata 105’

18 Agosto 2020 | Di Ignazio Senatore
Vestito per uccidere (Dressed to kill)  di Brian De Palma  – USA – 1980 – Durata 105’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Katie Miller (Angie Dickinson) è una donna delusa ed insoddisfatta ed al suo psicoanalista, il dottor Robert Elliott (Michael Caine) confessa di temere di scivolare nel baratro della perdizione. Finita la seduta si reca in un museo dove incontra uno sconosciuto, accetta le sue avance e lo segue in una camera d’albergo. Dopo aver fatto l’amore con lui, s’infila nell’ascensore ma è brutalmente uccisa a colpi di rasoio. Il titolare delle indagini, il tenente Marino (Dennis Franz) sospetta di Liz Blake (Nancy Allen) una giovane squillo testimone del delitto. Intanto Bobby, un misterioso transessuale, inizia a tempestare di telefonare il dottor Elliott e gli confessa di essere l’assassino della donna. Grazie all’aiuto di Peter (Keith Gordon) il figlio di Katie, Liz scopre che l’assassino è un paziente del dottore e, per spulciare nei suoi schedari, si finge ammalata e gli chiede un appuntamento.  In un finale incandescente si scopre che Bobby, l’autore del delitto, non è altro che l’alter ego del dottore che, smascherato, prova ad accoltellare Liz. Il film si chiude con Elliott rinchiuso in manicomio e, dopo aver strangolato un’infermiera, va a casa di Liz e la uccide a colpi  di rasoio. L’ultimo fotogramma ci svela, però, che quest’ultima sequenza era solo un incubo di Liz..

Pellicola deludente e farraginosa che consacrò De Palma presso il largo pubblico. Non basta però scimmiottare l’inimitabile Alfred Hitchock per inchiodare alla poltrona lo spettatore ed in questo smaccato e sperticato tributo al maestro del brivido, il regista americano, dopo averne imitato tagli ed inquadrature, fa il verso a Psycho  mostrandoci una ragazza che sta per essere uccisa mentre fa una doccia ed un assassino affetto da personalità multipla. Il dottor Elliot sembra perfetto nei panni dell’analista glaciale e riservato ma è molto meno credibile in quelli del criminale, perverso e sanguinario che, nelle scene finali, compare con occhiali scuri, una parrucca da donna e brandisce un luccicante coltello. Colonna sonora di Pino Donaggio. Il titolo originale è più sottile e rimanda ad un modo di vestirsi provocante.

 

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