100 anni dalla nascita di Ugo Tognazzi: i suoi film al fianco di Tina Pica e Totò

19 Marzo 2022 | Di Ignazio Senatore
100 anni dalla nascita di Ugo Tognazzi: i suoi film al fianco di Tina Pica e Totò
Senatore giornalista
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Il 23 marzo si celebra il centenario della nascita di Ugo Tognazzi, uno dei più popolari attori della cinematografia nazionale (e non solo).  Ho voluto raccontare la sua folgorante carriera artistica nel volume “Ugo Tognazzi”, fresco di stampa, edito da Gremese, arricchito dalla prefazione di Pupi Avati e corredato da più di ottocento foto. Nel ripercorre le tappe più significative dell’attore cremonese ho voluto riservare grande spazio alle pellicole che Tognazzi ha interpretato al fianco di Tina Pica (ben sei) e del grande Totò. In “Mia nonna poliziotto” di Steno (1958) é in vacanza a Fregene con il suo inseparabile amico (Raimondo Vianello) ma è raggiunto da Tina Pica, vecchietta afflitta da una fervida immaginazione, convinta che sia implicato in una tratta delle bianche. Ben tre le pellicole dirette dal regista Roberto Bianchi Montero nel ’59. Ne “La duchessa di Santa Lucia”, l’attore veste i panni di un avvocato così poco esperto che Zi Carmela, una battagliera Tina Pica, decide di difendersi da sola in tribunale e perorando la propria causa, finirà per convincere il giudice a condannare due imbroglioni. Ne “La sceriffa” veste i panni del fuorilegge Colorado Jo, giunto nel paesino di Rio Ciuccio dove la sceriffa è Carmela (Tina Pica), vedova napoletana, trapiantata nel West. Ne “La Pica sul Pacifico” interpreta. Invece, Roberto De Nobel, un navigatore solitario che approda a Kinoi, isola nel Pacifico, di proprietà della tenace Adelaide (Tina Pica). In “Fantasmi e ladri” di Giorgio C. Somonelli (1959) Tognazzi è un attore assoldato da Raffaele Pisu per spaventare Annunziata Cardelli (Tina Pica), vecchietta arzilla, appassionata lettrice di romanzi gialli. In “Non perdiamo la testa” di Mario Mattoli, infine, Tognazzi è Tony Cuccar, figlio di una portinaia (Tina Pica), è scambiato per un paziente affetto da un’inguaribile malattia. Divertenti le due pellicole interpretate al fianco del “principe della risata”. “In “Totò nella luna” di Steno (1958) è Achille Paoloni, fattorino appassionato di fantascienza, autore di un romanzo dal titolo “Il razzo nello spazio” e, invano, chiede a Totò, il suo principiale, editore di una rivista rosa, e padre di Lidia (Sylva Koscina), la fidanzata, di pubblicarlo. Per caso, si scopre che il sangue di Achille contiene glumonio, sostanza presente generalmente nel sangue delle scimmie, resistente alle radiazioni, ideale per le spedizioni sulla Luna. Dopo mille colpi di scena lui e Totò si ritroveranno insieme in orbita su una navicella spaziale. In “Sua eccellenza si fermò a mangiare” di Mario Mattoli (1961) è Ernesto, un uomo che tradisce Silvia (Virna Lisi), la moglie, con Lauretta (Lauretta Masiero) e, mentendole al telefono, come scusa dall’abitazione dell’amante, le racconta che ha incontrato un vecchio amico, il dottor Tanzanella. Per una fortuita coincidenza Totò ascolta una sua conversazione telefonica e scopre che, a casa dei suoceri di Ernesto, in onore di un ministro (Raimondo Vianello), sarà servito un sontuoso pranzo con delle preziose posate d’oro, cesellate da Benvenuto Cellini. L’indomani Totò si presenta a casa di Ernesto, fingendo di essere il dottor Tanzanella. E’ l’inizio di una cascata di divertenti colpi di scena.

Articolo pubblicato su Sabatononsolo sport – 18-3.2022 

 

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