Compie 40 anni “Le occasioni di Rosa” di Salvatore Piscicelli

7 Aprile 2021 | Di Ignazio Senatore
Compie 40 anni “Le occasioni di Rosa” di Salvatore Piscicelli
Senatore giornalista
0

Compie quarant’anni “Le occasioni di Rosa”, pellicola simbolo della filmografia di Salvatore Piscicelli, Ad interpretarlo l’allora sconosciuta Marina Suma, premiata come migliore attrice esordiente con un David di Donatello e un Nastro d’argento. Il regista di Pomigliano d’Arco, dopo aver effettuato centinaia di provini, la scoprì per caso, grazie ad un amico che aveva scattato qualche foto all’allora ventenne, figlia di un avvocato vomerese, che sfilava come modella. La trama del film ruota intorno a Rosa (Marina Suma) che, dopo essersi licenziata dalla fabbrica dove lavorava, si prostituisce con il consenso di Tonino (Angelo Cannavacciuolo), il suo ragazzo, che lavora in uno sfasciacarrozze, ma traffica in spaccio e ricettazione ed ha una relazione con Gino (Sergio Boccalatte), un ricco quarantenne commerciante omosessuale. Quest’ultimo non solo affida a Tonino la gestione di un garage, ma si propone di pagare le spese del loro matrimonio a patto che i due gli regalino il figlio che metteranno al mondo. I due accettano, ma quando Rosa rimane incinta, si ribella ed abortisce.

Il film trae lo spunto da una serie di documentari che lo stesso regista aveva girato per Terza Rete televisiva, tra il ’75 e il ’79, con il titolo “Bestiario metropolitano” e propone un’interessante lettura sociologica della trasformazione della città di Napoli negli anni quando le periferie si espandevano sempre più. Non è un caso che la scena simbolo del film mostra Rosa, che cammina fiera tra le Vele di Scampia appena costruite, come sfilasse su una passerella, sulle note jazz stridenti e dissonanti di Gerardo Rusconi ed Helmut Laberer. Con questo film, che fu vietato ai minori di 14 anni, Piscicelli mostra come il degrado e la miseria umana dei protagonisti si rispecchi in una periferia anonima e desolante, fotografata con uno sguardo freddo e incolore da Renato Tafuri. I dialoghi, in napoletano, asciutti e diretti, donano ancora di più un tocco realistico alla vicenda. Presentato con successo alla Mostra del Cinema di Venezia, il film ebbe poi un’accoglienza calorosa, sia da parte dei critici (Piscicelli fu in nomination ai David di Donatello come miglior regia e Franco Letti come montatore) che del pubblico ed incassò al tempo la significativa somma di un miliardo.

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno – 7-4-2021

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi