La Rivista Segno Cinema propone sempre dei temi interessanti e nell’ultimo numero (214) ha chiesto a noi collaboratori di rispondere ad una domanda: “Un film, un luogo, una storia”. Ecco come l’ho declinata….
Mille i film ambientati a Napoli, mia città natale. Ogni volta che ne girano uno, (sarà perché per la sua bellezza è un set all’aperto?) trovo sempre divertente riconoscere i luoghi e riscoprire, grazie all’occhio della cinepresa, strade e squarci panoramici. Eppure, dovendo scegliere un luogo cinematografico simbolo, penso alla Los Angeles futuribile di “Blade runner”, frutto della fantasia del visionario Ridley Scott, della scenografia futuribile di Syd Mead, ispirato alle stampe di Hogart ed ai lavori dell’illustratore francese Moebius. Come dimenticare, infatti, quelle gigantesche insegne luminose al neon che squarciano quel cielo plumbeo? E che dire delle macchine volanti e degli androidi, catapultati sul nostro pianeta, nella speranza di riprogrammare la durata della loro breve vita? La storia, ispirata al romanzo di Philiph K.Dick “Do androids dream of Elettric Sheep”, ambientata, in un altrove immaginifico, ci ricorda ancor più che il cinema è anche (soprattutto?) sogno e finzione.
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