Lo specchio scuro di Robert Siodmak – USA- 1946

5 Gennaio 2019 | Di Ignazio Senatore
Lo specchio scuro di Robert Siodmak – USA- 1946
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Un medico è pugnalato al cuore. Diversi testimoni individuano nella signorina Collins (Olivia de Havilland) l’artefice del delitto. Ma quale delle due gemelle Collins è l’assassina?

Ruth e Terry sono, infatti, due gocce d’acqua e il giudice non può incriminare due persone per lo stesso delitto.

Il dottor Scott Elliott (Lew Ayres), esperto della psicologia dei gemelli, per fini scientifici e di ricerca, propone di sottoporle tre volte la settimana a una batteria di test psicologici.

Il protocollo prevede che entrambe siano sottoposte al test di Rorsharch, a delle domande standard, alle quali devono rispondere per libera associazione e alla registrazione su carta (grazie ad un poligrafo) delle loro reazioni emotive a una serie di domande mirate.

Al termine della valutazione, il dottor Scott formula la diagnosi: Ruth è una ragazza semplice e buona; Terry, perfida e astuta (e da sempre gelosa della gemella) è la responsabile del delitto. 

Sul finale del film, l’astuto psichiatra, che nel frattempo si è innamorato di Ruth, complice il tenente Stevenson, per costringere Terry a confessare, simula il suicidio di Ruth.

Terry, dopo aver dichiarato di essere la responsabile del delitto, confessa d’essere Ruth. Smascherata, è arrestata.

Pellicola per eccellenza sul “doppio” che oscilla tra la rappresentazione contrapposta di una gemella buona e una cattiva.

Film sulle parti scisse e /o negate del sé e sui riflessi che lo specchio (o-scuro” e “opaco”) riesce a rimandare. Non è un caso, che le due protagoniste si guardano, ripetutamente, allo specchio, in cerca della loro identità e che il regista diriga la mdp sul loro riflesso nello specchio.

Lo splendido bianco e nero rende ancora più cupa e misteriosa l’atmosfera del film.

Al di là dell’affascinante intreccio narrativo, Robert Siodmak (La donna fantasma, La scala a chiocciola, Il romanzo di Thelma Jordon…) è bravo nel mischiare le carte, al punto che la docile e remissiva Ruth, vittima delle insidiose trame ordite da Terry, sembra essere la “folle” omicida.

Il dottor Elliott, lo psichiatra che compare nel film è una figura del tutto anomala rispetto alla classica rappresentazione dell’analista sullo schermo; più che un clinico (non sottopone le gemelle a nessuna seduta) è raffigurato come un ricercatore che (non a caso) non esercita neppure la professione.

Tratto da un racconto di  Vladimir Porner, il film si avvale della strepitosa interpretazione di Olivia de Havilland nella doppia parte di Terry e di Ruth.

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