Tony Sinclair (John Cassavetes) conosce in un saloon la bella e giovane Joan (Julie London) e deciso a sposarla la conduce nella fattoria di proprietà del vecchio Dennis Deneen (Donald Cisp) che Steve (Robert Taylor), il fratello maggiore, dirige da anni. Violento, litigioso, infantile ed irascibile, Tony é vissuto con il mito di Steve, considerato un eroe perché, un tempo, aveva affrontato in un duello cinque uomini, facendoli secchi. Deciso a far bella figura ai suoi occhi, Tony, spavaldo e sbruffone, fredda nel saloon, con due colpi di pistola, Larry Venables (Charles Mc Graw), uno straniero attaccabrighe venuto in città per eliminare Steve, colpevole di aver ammazzato, in passato, il fratello. Tony morde sempre più il freno e l’arrivo nella loro terre di Clay Allyson, (Royal Dano), un maggiore decorato che aveva combattuto nella Guerra di Secessione, scatena la sua incontrollabile impulsività. Dopo averlo ucciso, Tony ferisce anche Dennis che aveva, invano, provato a ridurlo alla ragione. Braccato, Tony si allontana, fuggendo dalla città e, per evitare che gli uomini di Deneen, lo uccidano, Steve si offre di catturarlo. Dopo l’inevitabile faccia a faccia, un finale tragico chiuderà la vicenda.
Western fiammeggiante, manipolato in postproduzione dai responsabili della MGM e diretto da Robert Parrish, subentrato dopo qualche ciak a John Sturges. Sin dalle prime battute s’intuisce che il perno della narrazione si sviluppa intorno al conflittuale ed ambivalente rapporto tra i due fratelli; da un lato Steve, un duro, rispettato da tutti per il suo equilibrio e la sua compostezza e dall’altro il giovane Tony, un ragazzo che scalpita per dimostrargli di essere diventato uomo, di aver le spalle grosse e che si può contare su di lui.“Gli ho fatto da padre e da madre da quando aveva quattro anni” confida Steve a Joan ma, pur essendogli molto legato affettivamente, non comprende che il suo atteggiamento ostile e paternalistico ed il suo modo di rivolgersi a lui come fosse un moccioso non fa che amplificare la sua rabbiosa ribellione. Sul finale, avendo compreso di non aver più alcun ascendente sul fratello,dopo una furibonda scazzottata nella quale ha scaricato tutto il proprio livore, a muso duro, gli urla:“Se hai voglia di morire, vai a morire lontano da me. Sono stufo di scavare fosse” . Il finale, intenso ed inaspettato, ci regala Tony che, per evitare il duello fratricida, si suicida e prima di esalare l’ultimo respiro, sussurra a Steve:“Dovevo impedirti di uccidere tuo fratello”. L’indimenticabile regista John Cassavetes riesce a rendere convincente il fragile, irrequieto e sanguinario Tony e troneggia sull’allora divo Robert Taylor.
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