Pauline & Paulette di Lieven Debrauwer – Belgio -2001 – Durata 78’

4 Marzo 2020 | Di Ignazio Senatore
Pauline & Paulette di Lieven Debrauwer – Belgio -2001 – Durata 78’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Dopo la morte dei genitori, Martha (Julienne De Bruyn) si è sempre presa cura amorevolmente della sorella Pauline (Dora van der Groen), una sessantaseienne ipodotata intellettivamente, regredita come una bambina ed incapace di leggere, scrivere e parlare correttamente. Martha muore e nel testamento lascia tutti gli averi alla sorella che si prenderà cura di Pauline; Paulette (Ann Petersen) non ha problemi economici, ha un negozio di tessuti ed é impegnata nelle sue rappresentazioni di operette a teatro e Cecile (Rosemarie Bergmans) è sposata con Albert (Idwig Stéphane) e vive in un’alta città. Nessuna delle due vuole sacrificarsi e mutare il proprio stile di vita ed entrambe decidono di scaricarla e di ricoverarla in una casa di riposo per anziani. In attesa di una dignitosa sistemazione, Pauline va a vivere per un po’ a casa da Paulette ma la loro convivenza è un disastro e quando si trasferisce a casa di Cecile la situazione precipita ancora di più. Paulette è ricoverata in un casa di riposo; Pauline vende il negozio e compra la tanta desiderata casa in riva al mare. Solo allora scopre che le manca la tenera, candida, infantile e disarmante Paulette, la tira fuori dalla casa di riposo e, nell’ultima scena, si gode con lei la brezza marina.

All’esordio dietro la macchina da presa Debrauwer ci propone con grazia ed in punta di piedi una commedia romantica ed intimista, ambientata nella provincia fiamminga, che lambisce i temi dell’handicap, della terza età e dell’oceanica solitudine che attanaglia gli anziani. Sul finale consolatorio la disarmante Pauline, figura esile, immatura e sognante, analfabeta che non sa allacciarsi le scarpe, che vive in un proprio mondo popolato di francobolli, di carillon e della carta a fiori rosa, finirà a conquistare il cuore ruvido ma pulsante di Paulette. Il film è debole visivamente ma è tenero e delicato e la figura di Pauline, anti-eroina per eccellenza, spiazza e commuove. Vincitore del premio del pubblico alla cinquantaquattresima edizione del Festival di Cannes.

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