Il sonnambulo (The sleepwalker) di Johannes Runeborg – Svezia – 2000 – Durata 95’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Ulrik Hansson (Ralph Carlsson) è sposato con Monika (Ewa Carlsson) ed è padre di Saga (Tuva Novontny) di Erich e di Lynn due splendidi bambini. Una notte si sveglia e scopre che le lenzuola ed i cuscini del letto matrimoniale sono completamente imbrattati di sangue e che la moglie è misteriosamente scomparsa insieme ai due bambini. Le indagini sono affidate all’ispettore Levin (Anders Palm) che brancola nel buio. Dilaniato dal dubbio di poter essere l’autore degli efferati delitti, Ulrik, si piazza con del nastro adesivo un telecamera ad altezza della spalla e la tiene accesa tutta la notte. Scopre di essere sonnambulo e che, in uno stato d’alterata coscienza, guida la propria auto e girovaga senza meta per la città. La polizia è sempre più convinta che lui sia l’assassino e prova ad arrestarlo ma, inaspettatamente, Monika rientra a casa con i bambini e confessa al marito di essere fuggita ad Oslo con l’amante ma di essere ritornata poi sui propri passi.

Thriller ipnotico, intenso ed asciutto che, per tutta la durata della vicenda, tiene il fiato sospeso dello spettatore. Il regista mescola bene le carte e lascia intendere che l’incubo del protagonista non era poi tanto distante dal vero; non solo Monika lo tradiva realmente ma Ulrik, grazie ad un associazione tra alcol ed Halcion, un ipnotico, diventava realmente un sonnambulo. Il regista dosa bene i tempi della narrazione, la tensione non scenda mai di una tacca e il finale è un vero e proprio colpo di scena; tutta la vicenda non era altro che un incubo del protagonista, ricoverato in ospedale per un infarto.