Buone notizie ovvero la personalità della vittima di Elio Petri – Italia – 1979 – Durata 107’ – V.M 14

19 Maggio 2020 | Di Ignazio Senatore
Buone notizie ovvero la personalità della vittima di Elio Petri – Italia –  1979 – Durata 107’  – V.M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Un funzionario (Giancarlo Giannini) di una stazione televisiva è sposato con Fedora (Angela Molina). La noia e la quotidianità stanno distruggendo il loro rapporto ma i due, afflitti e sconsolati, sembrano non darci troppo peso. Un giorno Gualtiero (Paolo Bonacelli), un vecchio amico del funzionario, si fa vivo dopo quindici anni ed, allarmato, gli confessa che qualcuno vuole ammazzarlo. Il funzionario non crede alla sua versione e cerca, invano, di rassicurarlo. Ada, la moglie (Aurore Clément) di Gualtiero è preoccupata e chiede al funzionario di convincere il marito a ricoverarsi in una clinica privata per malati mentali. Qualche giorno dopo la televisione annuncia che Gualtiero è stato ammazzato in circostanze misteriose.

Pellicola grottesca e surreale che chiude la straordinaria carriera artistica di Elio Petri. Il funzionario è descritto come un soggetto nevrotico, irascibile, brontolone, ossessionato dal sesso ed incapace di rapportarsi in maniera adulta con  il genere femminile. Ad una sua collega (Ombretta Colli) confessa: “Quando mi sento con una di voi sto male, sono a disagio perché mi guardate come uno straniero, un alieno, una razza inferiore.” Gualtiero è un povero diavolo ossessionato dai propri fantasmi ed è ammazzato per errore al posto di un onorevole, ricoverato come paziente nella stessa clinica. Ma al di là dei personaggi che compaiono sulla scena il vero protagonista della vicenda è il clima assolutamente irreale che immerge la pellicola; i telegiornali non trasmettono altro che funerali delle vittime del terrorismo, i prati, le fontane e le strade di Roma sono inondati da rifiuti e per strada le persone non fanno altro che picchiarsi o drogarsi. A completare la confusione e l’incertezza che regna nel film; Fedora risulta essere incinta di Gualtiero ed il funzionario ha una storia con Ada. Il finale, cupo, pessimista e senza speranza è volutamente enigmatico e criptico; al funzionario è recapitata una strana busta che gli ha spedito Gualtiero prima di morire dove all’interno c’è un’altra busta su cui campeggia la scritta: “Non aprire”. Non mancano i momenti di sottile ironia e prima di ricoverarsi Gualtiero si rivolge al funzionario e gli dice:“Su andiamo, non vedo l’ora di fare un bello elettroshock”. Nel corso del ricovero è sottoposto ad ESKterapia e quando il funzionario va a trovarlo, Ada gli dirà: “Parla con la zeppola. E’ ridotto come un bambino”. Nel corso del telegiornale la morte di Gualtiero è così commentata in televisione: “Al momento di essere ucciso indossava una camicia di forza di modello modernissimo chiamata umanitaria.” Piccola apparizione di Ninetto Davoli nelle vesti di un impiegato della stazione televisiva.

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