Il branco di Marco Risi – Italia – 1994 – Durata 100’ V.M 14

7 Giugno 2020 | Di Ignazio Senatore
Il branco  di  Marco Risi – Italia – 1994 – Durata 100’ V.M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Sola (Giorgio Tirabassi) ed Ottorino (Luca Zingaretti) sequestrano Marion (Angelica Krautzeberger) e Silvya (Tamara Simunovic) due turiste tedesche conosciute per caso e le rinchiudono in un capanno di proprietà di Sor Quintino (Natale Tulli), un laido proprietario di un’impresa per la demolizione d’auto.

Pallesecche (Ricky Memphis), Ciccio (Salvatore Spada) e Raniero (Giampiero Lisarelli) soprannominato “carruba” perché aspirante carabiniere, raggiungono i loro amici e poi fanno la conta per chi deve essere il primo a violentare Sylvia. Raniero è il prescelto ma come entra nella baracca, avendo letto il terrore negli occhi della ragazza, le confida che non la sfiorerà neanche con un dito a patto che lei dichiarerà, agli altri componenti del branco, di essere stata violentata. L’atmosfera all’esterno della baracca si fa sempre più cupa e raggelante e non appena Raniero e Silvya escono dalla baracca, gli altri, a turno, violentano Marion. Non paghi, in un crescendo da incubo, Sola ed Ottorino, fanno un salto in città e lasciano trapelare ai maschietti della città che, in cambio di denaro, possono stuprare le due straniere. Ma la tragedia è nell’aria e dopo il rifiuto di Marion di subire l’ennesima violenza sessuale, Pallesecche la uccide selvaggiamente. Tutti scappano e mentre i componenti del branco cercano di occultare il cadavere, Sylvia trova una via di fuga. Raniero la insegue ma è accerchiato dai carabinieri ed arrestato.  

Risi s’ispira ad un fatto di cronaca avvenuto negli Anni Ottanta a Marcellina, piccola cittadina laziale e, nell’affrontare il tema dello stupro collettivo, adotta uno stile realistico, ruvido e concreto. Il linguaggio usato dai componenti de branco è quello dei coatti delle borgate romane e l’ambientazione prevalentemente notturna ed il fatiscente baraccone, teatro delle violenze, rendono ancora più agghiacciante l’atmosfera che avvolge l’intera pellicola. Risi non giudica ma lascia intendere che i protagonisti maschili della vicenda sono in eguale misura responsabili. E se Sola, Pallesecche, Ottorino sono descritti come dei rifiuti umani, Ciccio, il classico ragazzino cicciotello, oggetto delle loro vessazioni, non è da meno perché, intuita la tragica sorte cui andranno incontro le due ragazze, pur non partecipando allo stupro collettivo, invece di denunciare alla polizia gli amici, si limita a tagliare la corda.  Raniero, apparentemente il più tenero e sensibile di tutti, non è neanche lui esente da colpe ed anche se non violenta Silvia e prova, in qualche modo a proteggerla, la riacciuffa quando scappa e non reagisce quando Pallesecche la violenta davanti ai suoi occhi. Risi lascia fuori campo gli stupri ai danni di Marion ma le sue grida, le sue implorazioni ed i suoi pianti disperati in sottofondo amplificano ancor più l’orrore che si sta consumando ai suoi danni. Dal romanzo La baracca di Andrea Carraio.

 

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