Il ventenne Luca Mariotti (Roberto Zibetti) studente universitario di ingegneria spaziale ama filmare con una telecamera Valeria (Sophie Brustal) bella ed affascinante dirimpettaia che lavora in uno studio dentistico. L’auto della donna ha un guasto e Luca, approfittando dell’incidente, l’aggredisce, la violenta e chiama poi per i soccorsi un’autoambulanza. Complice l’oscurità della notte, Valeria non è in grado di riconoscere il suo aggressore e cerca con tutte le proprie forze di ricacciare nell’oblio quella terribile esperienza. Qualche giorno dopo Luca le confessa di essere l’uomo che l’ha salvata ed i due iniziano a frequentarsi. Ma Luca non sa tenere a freno i propri istinti sadici e qualche giorno dopo violenta Sonia (Goya Toledo) una ragazza conosciuta per caso e successivamente Lorena (Isabella Ferrari) una donna avvenente con cui esce da un po’. E proprio nell’istante in cui Valeria, da un dettaglio, scopre che Luca è il suo stupratore, Lorena lo uccide. Battiato firma una pellicola coraggiosa che, al tempo, scandalizzò per il tema trattato e spaccò in due la critica. Piuttosto che narrare la solita storia di degrado urbano ed ambientare la vicenda tra gli emarginati ed i coatti di periferia, il regista affida il ruolo dello stupratore al classico ragazzo della porta accanto che vive in un quartiere borghese di Roma e che, per tutto il film, non ha mai un attimo di pentimento o di rimorso per i delitti di cui si macchia.
Più che scavare nell’animo del tormentato protagonista, Battiato filma le scene di violenza in maniera nervosa, con crudo realismo e non offre nessuno spunto che possa aiutare a comprendere cosa spinge Luca a stuprare le sue vittime. Ragazzo emotivamente piatto, privo d’interessi, solo, senza amici, trascorre le giornate, pigramente, nella propria stanzetta; alle spalle una famiglia scompaginata ed una madre, separata dal marito, impegnata in una travagliata storia d’amore con Vittorio, un uomo molto più giovane di lei. L’unico momento più intimista e riflessivo di tutto il film è quando Valeria, ignara che Luca sia il suo violentatore, gli confida: “Non puoi sapere come è stato. Quello mi sbatteva la faccia a terra con forza, come se me la volesse rompere ma non ho sentito male, non per la faccia sbattuta a terra fino a farmi svenire. Quando leggevo di queste storia che succede a delle altre credevo di capire ma non si può capire. E’ come essere cancellata, diventare un niente. E’ talmente sporco, è talmente vigliacco. E’ la testa che ti violentano.” Non convince la scelta di Lorena di non denunciare Luca alla polizia e di farsi giustizia da sola. Nel cast Valeria Mastandrea.e Stefania Rocca. Brani musicali di Daniele Sepe e Kate Bush. Liberamente ispirato al romanzo Diario di uno stupratore di Anna Maria Pellegrino.
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