Le onde del destino (Braking the waves) di Lars Von Trier – Danimarca – 1996 – Durata 158’ – V.M 14

12 Agosto 2020 | Di Ignazio Senatore
Le onde del destino (Braking the waves) di Lars Von Trier – Danimarca – 1996 – Durata 158’ – V.M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

In una piccola comunità di tessitori che vivono sulle coste della Scozia, la giovane ed ingenua Bess Mc Neill (Emily Watson) s’innamora di Jan (Stellan Skarsgard) un operaio che lavora su una piattaforma petrolifera. I due si sposano e Bess, sola e senza amici, traboccante di felicità, va in chiesa e chiede al Signore che Jan le resti sempre accanto. Ian ha un incidente sul lavoro e rimane paralizzato a letto. Non potendo più fare l’amore, chiede alla moglie di avere delle esperienze sessuali con altri uomini e di raccontargli i suoi incontri amorosi. Bess si convince che la sventura accorsa a Jan sia avvenuta per colpa sua, ma non si piega alle sue malsane fantasie. Jan insiste e lei non sapendo con chi andare a letto, prova, timidamente, a sedurre lo psichiatra (Adrian Rawlins) che l’aveva in cura. Il dottore non cede alle sue richieste ma in un successivo incontro prova a baciarla e lei, delusa e frastornata, lo respinge con fermezza. Jan non demorde e vuole che lei gli racconti le sue avventure erotiche e Bess, per renderlo felice, inizia a concedersi a degli sconosciuti. Religiosissima, vede la tragedia che ha colpito il marito come una prova della propria fede ed affronta umiliazioni, martirio e degrado nella speranza che un miracolo divino restituisca l’integrità fisica al marito. Emarginata e disprezzata dalla comunità è sul punto di essere ricoverata in manicomio ma muore e, come per miracolo, Jan riprende a camminare.
Melodramma, prolisso e sopravvalutato, ambientato ai primi Anni 70, intriso da cattolicesimo di maniera. Il film è diviso per capitoli e narrato con realismo esasperato in maniera asciutta ed essenziale. Nonostante il tema scabroso, il regista sfronda dalla vicenda da qualsiasi incursione erotica e confeziona una pellicola casta e pudica che vive della fantasia delirante della protagonista che, ogni volta fa l’amore con un altro uomo, immagina di farlo con il marito. Lars Von Treirs regala allo spettatore immagini traballanti e sgranate, grazie alla fotografia di Robby Muller, ma confeziona una pellicola soporifera e priva di guizzi visivi. Musiche di David Bowie, Leonard Cohen, Elton John, Deep Purple e dei Procol Harum. Premio Speciale della Giuria al 49 Festival di Cannes nel 1996

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi