Madeleine (Camille Keaton) una ragazza un po’ strana e con la testa tra le nuvole è sposata con il dottor Franz Schuman (Silvano Tranquilli) esperto in psicologia ed in scienze occulte. Madeleine è uno spirito libero e, mentre sta facendo un giro in città, s’imbatte in Thomas, un hippy simpatico e guascone. Tra i due scoppia del tenero e Madeleine lo invita nella sua incantevole villa con piscina. Franz sembra non dar troppo peso alla scappatella della moglie, né alle attenzioni che suo figlio Louis (Riccardo Salvino) le rivolge. Nel corso di una festa Schuman va a letto con la ragazza di Thomas che, scoperto il tradimento, va su tutte le furie. Schuman lo ipnotizza e lo costringe a suicidarsi, annegandosi in piscina. Sul finale si scopre che l’intera vicenda è un incubo, frutto della fantasia malsana di Madeleine, una giovane psicotica; Franz è lo psichiatra che l’ha in cura, Thomas, l’assistente del dottore e Louis suo marito; la giovane protagonista era impazzita perchè suo marito era rimasto vittima di un incidente automobilistico e lei, per il trauma, aveva perso il bambino.
Anche se mostra degli evidenti limiti estetici, il film è un piccolo gioiellino, totalmente immerso in un’atmosfera onirica. Non a caso si apre con un sogno/incubo della protagonista che corre in un bosco, inseguita da un gruppo di streghe, con delle coloratissime parrucche che, dopo averla raggiunta, le cantano in coro: “Vogliano la tua anima, il tuo sangue, la tua giovinezza.”.
Madeleine ha il faccino dolce e quando non è immersa nei suoi folli pensieri è esuberante e piena di vita. In un raro momento di insight, confessa a Louis: “Certe volte vengo travolta da cose troppo grandi per me. E’ come se fossi travolta da una forza sconosciuta di cui ho paura ed alla quale non so sottrarmi. Certe volte s’impossessa di me, mi trasforma, mi suscita delle sensazioni che mi fanno soffrire. Non so come spiegarmi, poi ritorno quella di sempre. Ormai non distinguo più i sogni dalla realtà.” Messe da parte una scrittura visiva un po’ piatta e delle falle in sede di sceneggiatura, la pellicola con l’imprevedibile finale spiazza completamente lo spettatore.. Il regista diluisce la narrazione con qualche disinibito comportamento della protagonista ed accenna di sfuggita al mondo libero e senza complessi dei giovani hippy. Colonna sonora di Maurizio Vandelli.
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