Il tredicenne Ahmed (Idir Ben Addi) subisce il fascino di un iman musulmano che lo indottrina e lo convince che Ines (Myriem Akheddiou), la sua insegnante di arabo, ha rinnegato il proprio credo. In famiglia il clima non è dei migliori; il padre di Ahmed è andato via, la madre beve (pratica vietata ai musulmani) e la sorella veste come un’occidentale. Convinto sempre più dall’iman che deve agire in nome di Allah, si reca a casa della professoressa e tenta di accoltellarla. Condannato ai servizi sociali, Ahmed conosce la tenera Louise (Victoria Bluck), che s’innamora di lui. Ma lei non è musulmane e ….
Con questo film “necessario”, i fratelli Dardenne non vogliono schierarsi contro la religione musulmana, ma evocare i rischi di tutte le radicalizzazione, siano esse professate da ebrei ultraortodossi, da cattolici oltranzisti o da seguaci di Allah. Per dare ancora più forza ad una narrazione asciutta e senza fronzoli, i Dardenne puntano su attori non professionisti e, sul finale, lasciano aperta una porta alla speranza.
Recensione pubblicata sulla Rivista Segnocinema N. 225 – Settembre- Ottobre 2020
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